martedì 31 maggio 2011

Comunicato stampa - Le De’Genere Terni

Comunicato stampa

Venerdì 27 maggio 2011 si è svolta a Terni un’assemblea cittadina convocata dal gruppo De’Genere dell’Assemblea Femminista Umbra, sulla pillola abortiva RU486.

È emersa chiara da tutte le donne presenti la ferma denuncia del fatto che la Regione Umbria, di fatto, sta rimandando la delibera per l’applicazione del protocollo sulla pillola abortiva Ru486.

Le varie vicende politiche che hanno interessato la Regione in questo ultimo anno - si vedano le dimissioni di Riommi dall’Assessorato alla Sanità, l’ostruzionismo all’interno della maggioranza fatto dai consiglieri Smacchi e Barberini,  l’avallo a questo  ostruzionismo da parte del presidente del Consiglio Regionale Brega,  i temporeggiamenti politici a fini elettorali dell’ala cattolica del PD,  l’inchiesta giudiziaria in cui è coinvolto Brega per gli eventi Valentiniani –
stanno rimandando la delibera applicativa per la pillola RU486 a non si sa quando, continuando così di fatto a negare alle donne la libertà di scelta.

Ricordiamo che nella nostra Regione l’utilizzo della pillola abortiva è possibile soltanto in
alcune ASL e soltanto in regime di ricovero ordinario.
Ribadiamo che il Day Hospital - cui il comitato tecnico-scientifico regionale ha dato parere favorevole nel Luglio 2010 - è l’unica modalità che consente il libero accesso per la donna all’aborto farmacologico.

Le presenti denunciano il disinteresse manifestato in questi mesi dalla Regione Umbria a considerare i reali bisogni delle donne, più e più volte recentemente espressi durante il presidio dell’8 Marzo e l’incontro avuto con la Marini il 15 Marzo a Perugia, l’incontro informativo ed il corteo cittadino del 16 Aprile a Terni: tutte iniziative pubbliche, organizzate dal gruppo De’Genere e dall’Assemblea Femminista Umbra.

C’è stato, inoltre, totale accordo sull’esigenza di diffondere il più possibile queste  informazioni alla cittadinanza,  tramite ulteriori iniziative pubbliche per fare pressione presso la Regione Umbria.

Questa è un'ulteriore dimostrazione del fatto che quanto più noi donne ci riappropriamo  del nostro agire comune,  tanto più riusciremo a denunciare e bloccare i continui attacchi alla nostra autodeterminazione.



Le De’Genere
dell'Assemblea Femminista Umbra

La revuelta de la "generacion perdida". Inizia la repressione

Gli "Indignados", la generazione senza futuro: studenti, disoccupati, precari, sfrattati. Tutti insieme ogni giorno nelle piazze spagnole, stanno costruendo una nuova politica non subordinata al mercato.
indignados-espanaIn Spagna sta accadendo qualcosa che mai si era visto, quello che può essere chiamato "Movimento del 15 Maggio", la cui nascita è un avvenimento veramente storico. Le piazze di più di cinquanta città sono occupate da quelli che, con lo slogan “non ci rappresentano”, hanno perduto la fiducia nella politica e adesso si fanno vedere ogni giorno nelle assemblee in strada e nelle piazze. Anche se nessuno si sarebbe aspettato un movimento di tale entità, la cosa strana è il fatto che non avesse avuto luogo prima: quando la disoccupazione giovanile aveva toccato il 45%, quando il 63% dei cittadini spagnoli vivevano con mille euro al mese o ancora meno; tutto questo mentre le grandi imprese raggiungevano profitti record e stipendi mai visti per i dirigenti delle stesse. Duecentocinquantamila famiglie sono sotto sfratto perché non riescono a pagare il mutuo, mentre la stessa banca che le lascia senza casa e con molti debiti ottiene, come premio, quasi due punti del PIL nei piani di salvataggio pubblico; la gente a questo punto scende in strada e prende parola.
I cittadini, con il motto “Non siamo merce nelle mani dei politici e dei bancheri”, non si vedono rappresentati da una classe politica permanentemente colpita da scandali di corruzione e che in una crisi sistemica come questa ragalano benefici alle banche e agli istituti finanziari, precarizzando sempre più la vita della maggior parte della popolazione.
La riforma delle pensioni, quella delle casse di risparmio, le riforme universitaria e quella dei contratti collettivi sono le cause che producono queste conseguenze. I tentativi di mobilitazione più recenti possiamo individuarli in due date: la prima è il 7 aprile, con la grande manifestazione convocata dalla piattaforma studentesca “Gioventù senza futuro”. Con lo slogan “Senza pensione, senza casa, senza lavoro, senza paura”, migliaia di giovani sono scesi in strada in differenti città spagnole per riavere indietro il futuro di una intera generazione che il Fondo Monetario Internazionale ha definito “una generazione perduta”.
La seconda data fondamentale è stata il 15 maggio, creata dalla rete sociale “Democrazia reale adesso”. La manifestazione convocata ha visto l’adesione di centinaia di collettivi; tra questi proprio la piattaforma studentesca “Gioventù senza futuro”. Una manifestazione di massa che è terminata a Madrid tra la repressione della polizia e l’arresto di 24 giovani manifestanti. Il giorno seguente, la Puerta del Sol, cosiddetta Kilometro Zero, ha cominciato a riempirsi di gente. Ogni giorno alle otto di sera le piazze spagnole hanno richiamato sempre più “indignati” (molti dei quali hanno dormito nelle piazze stesse); specialmente la Puerta del Sol di Madrid, rinominata dagli occupanti “Piazza della soluzione” o “La nostra Piazza Tahir” con riferimento alle rivoluzioni in nord Africa.
Sono le stesse motivazioni che hanno spinto sia le mobilitazioni europee di quest’anno (per esempio gli studenti di “Gioventù senza futuro” hanno come riferimento le rivolte italiane dello scorso autunno), sia quelle del mondo arabo che hanno ormai provocato un fortissimo effetto-contagio.
Tutti i settori che fino ad ora erano rimasti assopiti cominciano a risvegliarsi ed unirsi, confluendo in un movimento ampio ed eterogeneo. Gli studenti e i giovani senza futuro, i disoccupati, i precari, gli sfrattati. Tutti insieme ogni giorno per le strade, costruendo una nuova politica non assoggettata ai mercati. Ogni giorno più persone ricominciano a credere che “La rivoluzione è possibile”, con un altro modo di fare politica, e che uniti si può vincere. Sanno che c’è ancora molto lavoro davanti a loro: grazie alle commissioni create in ogni città il principale lavoro è la diffusione della protesta per aumentare il numero dei manifestanti.
Grazie alle grandi assemblee vengono portate avanti le rivendicazioni in maniera concreta, anche incontrando difficoltà dovute all’eterogeneità delle piazze; ma non hanno fretta, perché adesso sono loro che scandiscono il tempo, stabiliscono le linee guida per una classe politica sempre più spaventata.
La Giunta elettorale ha dichiarato illegale la manifestazione che “Gioventù senza futuro” vorrebbe indire sabato, il giorno prima delle elezioni (giorno del silenzio elettorale). Gli studenti si sono dichiarati “insorti” e partiranno domani (oggi n.d.T) dalla Puerta del Sol in corteo con lo slogan “Non c’è democrazia se governano i mercati” per bloccare la città. Intanto il vicepresidente del governo, Rubalcaba, ha dichiarato che “non ci sarà sgombero con la forza a meno che non abbiano luogo atti di violenza o altre infrazioni della legge”. Il governo sa che utilizzare la repressione in questo momento significa aumentare l’indignazione verso il proprio operato, che è una delle cause principali per la quale è cominciata la protesta.
Nessuno sa cosa succederà oggi e nei prossimi giorni, tuttavia è chiaro che la chiamata ad una “Spanish revolution” è sempre più forte, e gli occupanti non sembrano rassegnarsi, hanno ormai perduto ogni tipo di timore.
tratto da http://www.ilmegafonoquotidiano.it
[traduzione dallo spagnolo di Dario Mavilia]

Noi – come sempre – ricordiamo tutto




«Noi siamo l’impero e quando agiamo creiamo la nostra realtà. E mentre voi state studiando questa realtà, giudiziosamente, noi agiremo ancora, creando altre nuove realtà, che voi potrete soltanto studiare, e nient’altro».
Karl Rove, consigliere di G.W.Bush (2004)
L’arresto del generale serbo Ratko Mladic ha rigenerato, sui media italiani, quello stucchevole e scontato clima di concordia e visione unica del mondo e della storia che intossica la nostra percezione della realtà. Sono ormai decenni che la sinistra europea ha abbandonato l’idea che la storia e le vicende umane possano leggersi sotto un’altra lente, con altri occhi, interpretando diversamente ciò che l’informazione unificata ci propina ogni giorno come unica verità possibile.
Il giochetto andato di moda in questi anni è stato quello del male assoluto, del nemico dell’umanità: Saddam Hussein, Gheddafi, Ahmadinejad, Milosevic, e via dicendo. Oggi, Ratko Mladic. E, ogni volta, una sinistra succube culturalmente e politicamente segue il carrozzone mediatico senza proporre alternative interpretative, cedendo di continuo sul piano culturale e sociale in nome di qualche vago insieme di valori condivisi. Male assoluto contro cui tutti dovremmo unirci abbattendo le divisioni politiche che dividono la società.

mercoledì 25 maggio 2011

City of God [Cineforum-FuoriDagliSchermi]


A grande richiesta dopo il dibattito che ha seguito l'ultima proiezione (Tropa de Elitè) questo Giovedì 26 Maggio completiamo al CSA Germinal Cimarelli per la rassegna cinematografica "Fuori Dagli Schermi 2011" il viaggio in Brasile con CITY OF GOD, ore 21.30.

TRAMA

Rio de Janeiro, dagli anni ’60 agli ’80. La favela di Cidade de Deus diventa il palcoscenico delle storie parallele di Buscapé e Dadinho. Entrambi tredicenni, sono però mossi da ambizioni diversissime: il primo vorrebbe diventare fotografo, il secondo il più temuto criminale della città. Se Buscapé trova molti ostacoli nella realizzazione dei propri sogni, Dadinho diventa rapidamente padrone del quartiere e del narcotraffico con lo pseudonimo di Zè Pequeno. La morte del suo braccio destro Bené e la violenza perpetrata ai danni della fidanzata del mite Galinha innescheranno una guerra tra bande dall’esito tragico.
Tratto dall’omonimo (e interessante) romanzo di Paulo Lins, City of God è un esempio da manuale di film furbo. Con l’aria di volere essere il più possibile aderente alla realtà Meirelles confeziona un crime – movie efficace quanto rozzo, la cui violenza sensazionalistica si sposa a un qualunquismo di discreta protervia. Non è un caso che a produrre sia il sopravvalutato Walter Salles di Central do Brasil: siamo di fronte al classico titolo da esportazione, pensato per i festival e per le platee con velleità politico - sociali. Ma di autentico, a parte un notevole senso del ritmo e qualche bella soluzione di regia, c’è poco. Azzeccati gli interpreti, rigorosamente non professionisti.


sabato 21 maggio 2011

RU486. ASSEMBLEA CITTADINA

L'Assemblea Le De'Genere di Terni invita tutte le donne e tutti coloro che sono interessati all'assemblea cittadina che si svolgerà venerdi 27 maggio, alle ore 18.00, presso la sala “Laura” della Siviera, in via Carrara 2.

Con l'incontro informativo del 16 aprile si sono approfondite le questioni mediche e tecniche relative all'IVG farmacologico e la validità del Day Hospital come unico metodo per il libero accesso delle donne alla pillola abortiva RU486.
Dalla Regione Umbria non abbiamo ancora ricevuto alcuna chiamata per partecipare al tavolo tecnico per la pre-adozione del protocollo applicativo, anche perchè la Giunta ancora non delibera nulla.
Riteniamo necessario informare tutte le donne sulla situazione politica che sta di fatto compromettendo la delibera del Day Hospital e sulla situazione che le donne vivono nella provincia di Terni e Perugia per praticare l'aborto tramite RU486.

Denunciamo  questi continui attacchi all'aborto dai vari fronti politici, più interessati ad accaparrarsi i voti che ad affrontare i problemi relativi all'autodeterminazione delle donne e alla libera scelta di praticare l'aborto medico.

E' dal luglio del 2009 che la pillola abortiva è in commercio in Italia (da oltre 20 anni in Europa)
ed in Umbria ancora non è accessibile a tutte le donne.
 
Organizziamo quest'assemblea per informare sulla situazione di stallo che si vive nella Regione Umbria e per confrontarci sui possibili scenari politici e sulle azioni di pressione e di controifnormazione da mettere in atto per pretendere un'immediata delibera in favore del Day Hospital come unico metodo di somministrazione della pillola abortiva RU486.
Vi chiediamo la massima partecipazione.


Diffondete!
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LE DE'GENERE

venerdì 20 maggio 2011

LA COMUNE DI MADRID

espana_crisi_3Non li ha fermati la polizia. Non ci è riuscita. Ormai a Porta del Sol, nel centro di Madrid, c’è una comune, una città auto-organizzata che rivendica diritti e che porta le ribellioni mediterranee dei mesi scorsi nel bel mezzo della Fortezza Europa. È l’ulteriore dimostrazione che quella fortezza è tutt’altro che inespugnabile, e che le idee insieme agli uomini e alle donne e alle storie che vivono, sono più forti delle frontiere.

Non è facile organizzare la convivenza spontanea di centinaia di persone provenienti da ambienti diversi, sconosciuti l’uno all’altro nel centro della città. Tutte queste persone devono mangiare, lavarsi, dormire, pulire, tenere la comunicazione e soprattutto sviluppare un discorso comune.

Forza Nuova contro i gay.

Blitz dei militanti di destra, con striscione, alla rassegna del Cinema Gay di Macerata

«Le perversioni vanno curate non manifestate». Con questo  striscione,  un gruppo di militanti di Forza Nuova ha contestato stamattina, davanti al Cineteatro Italia di Macerata, l’inaugurazione di una rassegna cinematografica dedicata al mondo omosessuale.
Per Tommaso Golini, responsabile provinciale del movimento di ultradestra, «è grave che il Comune finanzi con i soldi pubblici iniziative di questo genere dedicate alla scuola.  “Attraverso questa rassegna si vuole far passare l’omosessualità come la normalità, cambiando le regole che da sempre hanno caratterizzato la nostra civiltà» ha concluso il dirigente politico.
Redazione Le Novae/gia
URL breve: http://www.lenovae.it/?p=23177

 

giovedì 19 maggio 2011

AURO, NEL BRACCIO E NE CUORE

Firenze 21 maggio 2011 - Corteo da Piazza San Marco. Il movimento non si processa!

IL MOVIMENTO NON SI PROCESSA!
ESTENDERE LA SOLIDARIETA', RILANCIARE LA LOTTA!
repressione_striscioneNessuna associazione a delinquere ma solo protagonismo nelle lotte a difesa della scuola e dell'università pubblica, dei beni comuni, dei diritti sul lavoro, contro i CIE e del diritto alla casa.
Sabato 21 maggio
CORTEO con appuntamento in Piazza S.Marco alle ore 15.30
PER L'IMMEDIATA REVOCA DI DOMICILIARI E OBBLIGHI DI FIRMA!
VITTORIO, DANI, MASSI, LUCA, PIETRO LIBERI! TUTTI LIBERI!
Il 4 maggio 2011, 22 studenti sono stati svegliati da uomini in divisa che, ordinanze alla mano, dopo aver perquisito le loro case, hanno provveduto a schedarli e ad imporre 5 arresti domiciliari e 17 obblighi di firma.
Se questo non bastasse, i media hanno sbattuto sulle prime pagine, anche nazionali, la notizia dell'arresto per associazione a delinquere di pericolosissimi criminali, presentando l'operazione come grande successo della collaborazione tra polizia e servizi segreti. Gli zelanti giornalisti non hanno, però, voluto farci sapere che i 22 "pericolosi studenti" sono rei di aver partecipato attivamente ai movimenti studenteschi del 2009-2010 contro la devastazione della scuola e dell'università, contro l'apertura di Casapound, contro la costruzione di un CIE in Toscana e contro la presenza dell'On. Santanché al Polo di Novoli.
Questi studenti sono inquisiti perché lottano insieme, riuscendo a tessere legami ed essendo parte attiva nelle lotte politiche e sociali che attraversano questa città: da quelle sui posti di lavoro a quelle contro i Centri di Identificazione ed Espulsione, dalle lotte contro per la difesa della scuola e dell’università pubblica fino alle lotte per il diritto all’abitare.

martedì 17 maggio 2011

Tropa de Elite [Cineforum-FuoriDagliSchermi2011]


Per questo Giovedì 19 Maggio Il CSA Germinal Cimarelli vi propone il film Tropa de Elite, vincitore dell'orso d'oro come miglior film al festival di Berlino.
Il tutto per un viaggio critico verso il Brasile, dentro le Favelas, ma sopratutto al'interno dei gruppi speciali di assalto, il BOPE, Gli Squadroni Della Morte.
Vedremo la guerra che viene combattuta ogni giorno a Rio, tra poliziotti corrotti, narco trafficanti e le truppe scelte che si fanno largo nelle favelas a suon di uccisioni e torture.
Niente di inventano, infatti, il film prende spunto dalle testimonianze di due poliziotti all'interno di un processo.....

Appuntamento come sempre alle ore 21.30 per la rassegna Fuori Dagli Schermi al CSA Germinal Cimarelli.


TRAMA
Rio De Janeiro 1997. Qualche mese prima della visita del Papa in Brasile. Il capitano Nascimento è un membro del Bope, la squadra speciale di 100 uomini nata a Rio per combattere i narcotrafficanti nelle favelas e impedire che la polizia comune, corrotta fino al midollo, lasci la città in balìa di se stessa. Nascimento è stanco di questa vita sempre al limite, ed ora che sta per diventare padre ha deciso di lasciare. Non prima, però, di aver trovato un sostituto all'altezza. I candidati più quotati sembrano essere le reclute Matias e Neto, proprio i due che Nascimento ha appena salvato dai guai durante una pericolosa incursione nelle favelas. Ora si tratta solo di scegliere. Un compito che si rivelerà per lui drammaticamente semplice.
Dopo aver fatto tanto scalpore in patria, Tropa de Elite raggiunge la grande vetrina internazionale di Berlino, forse più per esigenze pubblicitarie che meriti artistici. Parliamo del primo film high-budget della storia del cinema brasiliano (parte dei 4 milioni sono il frutto della co-produzione americana degli Weinstein) a porre sotto la lente d'ingrandimento la vita, l'umiliante addestramento e i metodi poco ortodossi degli uomini del Battaglione per le Operazioni Speciali della polizia carioca. Ma non è tutto, perché è anche il più contraffatto, controverso e boicottato della storia brasiliana. Si calcola infatti che, per via del furto del DVD originale, durante i mesi precedenti l'uscita in sala ben 3 milioni di persone abbiano acquistato la copia pirata del film.
Il film più visto dell'anno in Brasile è un intenso viaggio nella psiche tormentata di uomini d'onore ligi al dovere, che si trasformano, loro malgrado, in spietate macchine di morte e tortura per salvarsi la pelle. Scritto sulla base di testimonianze reali di ex-poliziotti e psicologi, Tropa de Elite concentra la sua essenza nella frenetica mezz'ora finale, in cui viene drammaticamente fuori tutta l'amarezza di chi vive dalla nascita in quei luoghi dimenticati da Dio e la storia giunge al suo tragico epilogo. Voce fuori campo, camera a mano e rap portoghese in sottofondo, il film è di fiction ma girato con il piglio del documentarista che non vuole prendere posizione in merito all'argomento trattato e rimane, come spesso accade, impantanato nella retorica. Incapace di offrire una visuale cinematograficamente interessante del contesto, Padilha finisce per offrire uno spaccato sociale a dir poco raccapricciante e poco altro. Da un film in concorso ad un festival del Cinema ci saremmo aspettati qualcosa di diverso.


MercatoBrado


Alle 14 assemblea pubblica con i Mercantibradi e tutti voi.
PARTECIPA E DIFFONDI!!!!!

IL CIBO NON E' UNA MERCE,
LA TERRA NON E' UN SUPERMERCATO.

PER LA SOVRANITA' ALIMENTARE E LO STARE MEGLIO INSIEME.

PRODOTTI GENUINICLANDESTINI, BARATTO E OTTIMA COMPAGNIA

Casapound "disonora" ancora: attacchinati manifesti con Peppino Impastato

impastato_cp'No ai manifesti di Casa Pound con il volto di Peppino Impastato. Insulto alla sua memoria'

La denuncia arriva dalla Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e riguarda l'iniziativa del movimento di estrema destra che ha scelto di strumentalizzare il volto del comunista rivoluzionario e antifascista siciliano ucciso dalla mafia il 9 maggio '78

"Rispettare una memoria vuol dire evitare strumentalizzazioni, di qualsiasi colore siano, ma soprattutto quelle fasciste. Vedere il volto di Peppino sui manifesti firmati Casapound Palermo non può essere da noi accettato e merita la nostra condanna". A denunciare l'accaduto è la Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato che ha sentito il bisogno impellente di intervenire sull'accaduto. "Si tratta solo di operazioni di immagine che nulla hanno a che fare con i contenuti e il dibattito politico, altrimenti sarebbe impossibile per un gruppo di estrema destra riconoscersi nel percorso di un comunista rivoluzionario ed antifascista come fu Peppino. Altrimenti bisognerebbe consigliere a Casapuond & company di studiare ed acculturarsi per capire quali sono le enormi differenze esistenti tra una figura come quella di Peppino e quelle dei loro soliti ispiratori e mentori che hanno ampiamente dimostrato la loro negatività nella storia del nostro paese". E quindi ancora: "Ma alla fine, quando si lavora per luoghi comuni e sulla sola immagine tutto finisce nel calderone e non si distingue più il nero dal bianco, tutto diventa frutto del berlusconismo e della manipolazione dell'informazione tanto quanto il Grande fratello e le trasmissioni di Maria de Filippi. Anche questi manifesti con il volto strumentalizzato di Peppino non sono altro che espressione del vuoto culturale e politico che ci circonda, quello che fa a meno anche del rispetto della memoria".

tratto da peacereporter.it

13 maggio 2011

MANIFESTI PDL SUGLI SPAZI REFERENDARI

BLITZ NOTTURNO DEL PDL IN STATO CONFUSIONALE DOPO I RISULTATI ELETTORALI

Un grave atto di lesione della libertà di informazione sui referendum è stato realizzato nella notte tra il 16 e 17 maggio dal PDL locale.

Ieri sono stati allestiti dal comune di Terni i tabelloni per garantire la propaganda referendaria, sono 51 spazi a disposizione per la propaganda sui referendum sul nucleare, la privatizzazione dell'acqua ed il legittimo impedimento del 12 e 13 giugno.

Nella notte alcuni paladini della legalità a portare a casa hanno affisso abusivamente (almeno) in corso del popolo, in via Tito Oro nobili e vicino alla stazione FS, sugli spazi adibiti alla propaganda referendaria enormi manifesti politici del PDL che non c'entrano nulla con i referendum.

E' un atto prepotente e indecente oltre che illegale, che limita fortemente le libertà di informazione fatto da un partito, il PDL , che all'apparire di una scritta su un muro ha reazioni isteriche e spesso tira in ballo il decoro, la democrazia e tante altre ipocrite scuse. Non soddisfatto del silenzio sui referendum che il governo a livello centrale e la RAI stanno realizzando in violazione della norme, il PDL locale risponde alla pesante lezione politica che viene da Milano in maniera scomposta ed inaccettabile: con la censura e l’occupazione di spazi referendari, di spazi di democrazia.

Denunciamo pubblicamente questo comportamento gravemente lesivo della legge e delle libertà e chiediamo che vengano presi provvedimenti per garantire gli spazi referendari dalla censura e dalla affissione abusiva da parte del PDL.

Abbiamo già inoltrato regolare denuncia al comitato elettorale del Comune di Terni.


cobasTerni

venerdì 13 maggio 2011

I CINGHIALI DI PAGLIA


Rimaniamo esterrefatti dal polverone politico mediatico seguito ad una battuta pronunciata durante un concerto di musica popolare dell' Osteria Popolare Berica in cui avrebbe detto: “Sappiamo che qui a Terni avete un grande problema: si chiama monsignor Paglia. Ma noi abbiamo una soluzione per risolvere la questione con i monsignori:prendete un cinghiale, affamatelo per bene e poi scagliateglielo contro”.

Una battuta è una battuta dobbiamo affermare, riprendendo il senso e la proporzione delle cose, evitando strumentalizzazioni di eventi che in sé non esistono. Quale sarebbe la grave affermazione che ha scatenato un putiferio che ha visto DS contro DS, l'opposizione all'attacco, ex ministri e parlamentari salire sui pulpiti ed associazioni più o meno laiche far invidia a gruppetti parrocchiali? Qual è il punto? Non si può nemmeno più scherzare sul vescovo Paglia, santificato anzitempo? E Pasquino, Trilussa, riviste come l'Asino? Oppure il Vernacoliere, famosa rivista satirica livornese è diventato per caso un bollettino di terrorismo internazionale per la sua ironia anticlericale? Qualcuno crede veramente che l'immagine, tratta da una pubblicità per digestivi o dalla golirdia delle osterie, abbia messo in pericolo l'incolumità di qualcuno?

Facciamo notare inoltre, che la persona oggetto di presunte offese, il Sig. Vescovo, non si sia in alcun modo espresso sulla vicenda, sintomo, che tutta la polemica messa in atto dai finti moralisti, intellettuali e ben pensanti della politica Ternana, altro non è che una strumentalizzazione della figura di Paglia al fine della campagna elettorale dopo la caduta della giunta.

Se il Vescovo deve in qualche modo offendersi per qualcosa o con qualcuno, di certo, invece di prendersela con un guppo di giovani musicisti dalla battuta facile, dovrebbe offendersi contro questi finti paladini della moralità, che usano la sua persona nella speranza di ottenere poi delle comode poltrone su cui posare il loro sfacciato culo senza pudore.


Per cui, consigliamo a tutti il senso della misura: se quasta giunta deve cadere lo faccia su motivi seri e non su una buffonata come questa, l'opposizione porti contenuti e non soffi sul fuoco di questa farsa di provincia. La multinazionale Thyssenkrupp che controlla la principale fabbrica della nostra città ha annunciato 35.000 esuberi. Sarebbe il caso di lasciare la satira alla libertà di espressione e prendere posizione su qualcosa di enormente più serio -e tragico- per la nostra città.




UAAR, civiltà laica, confederazione Cobas, CSA Germinal Cimarelli

giovedì 12 maggio 2011

svelato l’arcano


Diciamo la verità, fino ad oggi non avevamo mica capito cosa volesse veramente dire “mutuo sociale”, lo slogan con cui Ca$a Pound ha per anni cercato di scimmiottare i movimenti di lotta per la casa. Oggi però, leggendo il bilancio del Comune di Roma, abbiamo finalmente svelato l’arcano. Il fatto è che noi ci ostinavamo a leggere le due parole insieme, e invece no, vanno slegate. “Mutuo” fa evidentemente riferimento alla volonta di qualche fascista (tra l’altro impaccato di soldi) di rimediare casa, e questo era chiaro. “Sociale” è invece un indicazione precisa di chi questa casa gliela dovrebbe pagare, ossia la collettività, ossia noi. Il sindaco Alemanno, altrimenti noto come “er forchettone nero”, ha infatti stanziato 11.800.000 euro per acquisire il palazzo di via Napoleone III (leggi, alla prima voce). Uno stabile dove dal 2003 tartarughe e blocchinari trovano rifugio e tramano aggressioni. Avete letto bene, undicimilioniottocentomilaeuromortacciloro per comprare una casa al centro di Roma ai fascisti del terzo millennio. Così, quando fra qualche settimana i romani pagheranno più caro il biglietto dell’autobus, o si vedranno tagliare l’ennesimo servizio sociale, sapranno almeno che i loro sacrifici sono serviti a comprare casa a Iannone e so(r)ci. Ribadiamo, mortacciloro.

Ringraziamo come sempre i compagni del collettivo Militant di Roma per le notizie che riescono a pubblicare...

http://www.militant-blog.org/?p=4664

12 maggio 1977: Giorgiana Masi

Il 12 Maggio 1977, il colpo mortale dalla calibro 22, a soli 19 anni, Giorgiana lo ricevette dalle “Squadre speciali di polizia” sotto gli 12 maggioordini della violenta e feroce repressione del ministro degli interni e capo della Gladio, Cossiga.

In quel giorno a Roma, il Partito Radicale organizzò una manifestazione in Piazza Navona, per celebrare il terzo anniversario della vittoria al referendum sul divorzio. Opponendosi al divieto imposto da Cossiga, di manifestare per chiunque non facesse parte della cerchia istituzionale, caldamente accolto dall’asse del “compromesso storico” DC-PCI; i manifestanti si riversarono nelle piazze.

Quel lungo pomeriggio vide la resistenza alle numerose cariche, le molte barricate erette vicino Campo dei Fiori e il lancio di bombe incendiarie e colpi d’arma da fuoco tra i manifestanti e le forze dell’ordine, che quel giorno raggiunsero il numero di circa 5000 tra poliziotti in assetto antisommossa schierati a reprimere ed agenti in borghese infiltrati con pistole e spranghe.

L’omicidio di Stato si compì nei pressi di Ponte Garibaldi ,dove due grosse motociclette dei vigili urbani montate da tre vigili in divisa e un uomo in borghese, arrivarono sul lungotevere all'angolo con piazza Belli. Un vigile scese, impugnò la pistola e sparò ad altezza d'uomo, in direzione dei dimostranti in piazza Belli, dove Giorgiana venne raggiunta da un proiettile.

Le testimonianze sono concordi: i colpi vennero sparati da ponte Garibaldi, dove in quel momento, al centro, si trovavano carabinieri e poliziotti appoggiati ad una o due autoblindo.

Queste le parole di Lelio Leone, a testimonianza dell’accaduto: Ho assistito personalmente al momento in cui Giorgiana cadeva. Siamo arrivati all’imbocco del ponte Garibaldi nel momento in cui la polizia arretrava verso Largo Arenula. Ci siamo spinti in avanti, fino alla metà del ponte, proprio al centro. La polizia intanto caricava alcuni compagni che scappavano nella direzione di Largo Argentina. Sul ponte non c’era nessuno. Saranno passati un paio di minuti e la polizia è tornata indietro, caricano un’altra volta nella nostra direzione. Ci si è fermati prima all’imbocco del ponte, dall’altra parte di Piazza Sonnino. Poi la polizia ha caricato una seconda volta… con le autoblindo. Correvano ed hanno sparato molto; pochi lacrimogeni e molti colpi di arma da fuoco. Insieme a me in quel momento c’erano una decina di altre persone. Gli altri compagni, all’altezza di largo Sonnino stavano formando delle barricate con delle auto. Abbiamo avuto difficoltà a scappare oltre queste barricate che dietro di noi i compagni avevano eretto. Lì c’erano mille compagni che scappavano. Assurdo dire che i colpi siano venuti dalla loro parte: io ero uno degli ultimi ed ho visto tutti con la schiena voltata. Sono stato colpito ad una gamba da un lacrimogeno, mi sono piegato e sono stato costretto a voltarmi. Ho visto tutto: una compagna, Giorgiana, correva ad un metro e mezzo da me. E’ cascata con la faccia a terra. Ha tentato di rialzarsi, a me sembrava inciampata. Poi l’abbiamo soccorsa e caricata su una Appia. L’abbiamo portata all’ospedale. Una cosa voglio sottolineare. Giorgiana era vicino a me, in un gruppo che scappava oltre le barricate che un migliaio di compagni avevano fatto più avanti. Radio Città Futura ha detto che è stata colpita al ventre: la cosa mi ha lasciato molto perplesso. I colpi venivano solo dalla parte dove c’era la polizia. Assieme alla polizia c’erano molti in borghese. Quelli in divisa erano sulle autoblindo, con le finestre aperte. Alla metà del ponte ci sono due rientranze in muratura: lì si sono appostati quelli in borghese, ed hanno sparato.”

Le indagini che seguirono la morte, videro l’avvocato Luca Boneschi battersi per la verità, ricavandone una denuncia per diffamazione dal giudice istruttore Claudio D'Angelo, che nel Maggio 1981 archiviò il caso.

Anni fa si tentò inu­tilmente di far ripartire il proces­so, consegnando un'istanza di riapertura dell'istruttoria, nella quale si puntava sulle molteplici testimo­nianze di chi aveva vi­sto le forze dell'ordine sparare ad altezza d'uomo su ponte Gari­baldi. Quel giorno in piazza c'erano quasi sessanta agenti senza divi­sa, molti di loro mai interrogati dalla magistratura, gli unici inter­rogati dissero all'unisono che erano arrivati a ponte Garibaldi a incidenti terminati.

Cossiga, in un'intervista del 25 gennaio 2007 dichiarò di essere una delle cinque persone a conoscenza del nome dell'assassino.

Paradossalmente, l'unico im­putato della vicenda Masi è rima­sto proprio l'avvocato Boneschi. Fu denunciato da D'Angelo per­ aver accusato il medesimo di non avere fatto abba­stanza per pervenire alla verità.

Com'è accaduto e accade troppo spesso in Italia, non si è mai trovato il colpevole.

A Giorgiana :

“Se la rivoluzione di Ottobre fosse stata di Maggio,

se tu vivessi ancora,

se io non fossi impotente di fronte al tuo assassinio,

se la mia penna fosse un’arma vincente,

se la mia paura esplodesse nelle piazze,

coraggio nato dalla rabbia strozzata in gola,

se l’averti conosciuta diventasse la nostra forza,

se i fiori che abbiamo regalato alla tua coraggiosa vita nella nostra morte

almeno diventassero ghirlande nella lotta di noi tutte donne, se..

Non sarebbero le parole a cercare di affermare la vita,,

ma la vita stessa, senza aggiungere altro.”


Una lunga notte contro il treno della morte

foto-8La polizia picchia duramente i manifestanti che occupavano pacificamente i binari: diversi feriti ad Avigliana per permettere il passaggio del treno radioattivo. Rilevati col contatore geiger tassi di radioattività molto significativi.

Ancora una volta le forze dell'ordine mostrano il loro volto più becero e gratuitamente violento. E non è la prima volta che quest accade in Val Susa. Ad Avigliana, così come a Vercelli e a Chivasso, la serata era iniziata molto presto, con un presidio popolare fin dalla prima serata. In valle Si era organizzato anche un concertino con gruppi locali. Quando era ormai chiaro che il treno non sarebbe passato dalla stazione di Chivasso, dov'era attivo un presidio di un'ottantina di attivisti No Nuke, una trentina di compagi sale ancora in valle per dare man forte all'imbuto insomontabile per il passaggio del treno carico di scorie. A questo punto, con i rimasti svegli dalla serata pecedente, sono circa 200 persone presenti tra valligiani e torinesi.

Un'assemblea snella passa al vaglio le possibilità d'azione e l'opzione più praticabile e ondivisa da tutti/e è quella di sedersi compattati e chiusi a mo'di cordone, occupando i tre binari della stazione di Avigliana. Qualcuno si incatena anche. Arrivano le forze dell'ordine e subito circondano gli occupanti dai 4 lati. Quindi iniziano ad alzarli e cacciarli d forza. Ma la resistenza e la determinazione popolare non demordono. Dopo 10 minuti di fatica e scarsi risultat i primi Carabinieri iniziano a perdere il controllo e partono i primi calci e pugni per sganciare i/le più inossidabili. La gente reagisce e partono le manganellate per spingere tutti fuori dall'area dei binari. La gente reagisce in maniera composta ma determinata. Particolare accanimento contro alcuni/e manifestanti/: un ragazzi rischia di cadere da 3 metri sulla scalinata che porta al sottopassaggio. Uominie donne della valle, indignati/e, inveiscono contro il comportamnetio delle forze dell'ordine. Dopo qualche minuto giungono altri drappelli a circondare anche il piazzale antistante la stazione. Arriva perfino un plotone di Finanzieri.

Dopo una ventina di minuti passa il treno-civetta, quindi il treno carico di scorie e infine quello della scorta militare. La gente accompagna il passaggio dei convogli con fischi e e grida. Passato l'ultimo treno, le forze dell'ordine si ritirano drappello per drappello salutati da una marea di insulti e fischi. Anche questa volta un altro treno carico di morte nucleare è passato ma non è detto che la prossima volta non ci sarà ancora più gente ad attenderli. Per impedire il passaggio di un comvoglio radioattivo senza che alcun avviso o dibattito sul e dal territorio ne autorizzi il transito. In luoghi, oltretutto, densissimamente popolati.

Questa serata, organizzata in meno di 72 ore, ha visto una partecipazione molto significativa. La strada che per bloccare il nucleare è ancora molto lunga. Di questi trasporti "eccezionali" ne sono previsti altri 7o 8 durante l'anno.

Staremo a vedere.

Questo è solo l'inizio. A sarà dura!

guarda le foto da LaStampa




"IL Piatto è Servito" [cineforum - FuoriDagliSchermi2011]

Torna questa sera, come tutti i giovedì, il cineforum del CSA Germinal Cimarelli, Fuori Dagli Schermi 2011. il tema di questa sera riguarda la coltivazione biologica e la produzione di carne e lo faremo tramite un documentario.

Appuntamento questa sera giovedì 12 Maggio ore 21.30.

In Italia siamo 60 milioni di abitanti e consumiamo circa un centinaio di chili di carne a testa, per lo più come in Europa e negli Stati Uniti. Tra qualche anno diventeremo 10 miliardi, si potrà produrre carne per tutti?

proiezione del documentario di Report mandato in onda nel 2009 "Il Piatto è Servito"

MICHELE E ANDREA: La prima associazione sovversiva a due nel mondo


AVEVA DICHIARATO IERI LA PM MANUELA COMODI: “ SO CHE NESSUNO E’ MAI STATO CONDANNATO PER ESSERE MEMBRO DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE, SONO CERTA CHE QUESTA SARA’ LA PRIMA VOLTA”

Il minimo della pena è sempre troppo! La Corte d’Assise di Terni condanna per 3 anni e 8 mesi Michele Fabiani e 2 anni e 6 Andrea Dinucci per un reato, l’associazione sovversiva con finalità di terrorismo, che ne prevede minimo 7 massimo 15. La metà del minimo della pena: pochissimo si dirà, se poi si considera che ne erano stati chiesti 9… un’ enormità invece. Un’enormità se si considera che si tratta di una presunta associazione composta da soli due membri. Un’enormità se si considera che in un rivendicazione è stata trovata un’impronta che non è di nessuno degli imputati. Un’enormità se si considera che Michele era in Puglia quando è partita la lettera di minacce alla Lorenzetti. 12 mesi sono stati dati a Dario Polinori e anche a Damiano Corrias, colpevole secondo le stesse accuse di aver fatto una scritta su un muro. Ma pochissimo, ribadiamo, meno della metà del minimo della pena, se fossero dei veri eversori. Come mai così “poco”? Evidentemente i giudici sanno che questi ragazzi sono innocenti, non hanno voluto calcare la mano, ma hanno dovuto confermare il teorema: l’associazione senza reati, quasi tutti finiti con delle assoluzioni; un’associazione senza membri, un anarchico e il suo amico.

In questo momento Michele e Andrea sono gli unici due condannati in primo grado per aver fatto parte della Federazione Anarchica Informale: gli unici due nel mondo. Anche fossero vere le accuse – e non lo sono – in questi 10 anni di “guerra” fra lo Stato e gli anarchici insurrezionalisti ben miseri risultati hanno raggiunto gli apparati di polizia. Che sia così è stato confermato dal PM Manuela Comodi che nell’udienza di ieri, 10 maggio, ha dichiarato: “so che nessuno è mai stato condannato per essere membro della Federazione Anarchica Informale, sono certa che questa sarà la prima volta”. Insomma serviva un precedente per i ROS del Generalissimo Ganzer, il leader dei Carabinieri condannato a 14 anni per spaccio solo pochi mesi fa.

Alcune domande: quando lo scorso anno il Giudice Socci domandò ad uno dei massimi esponenti del ROS “quali sono le armi, dove è il covo, dove sono le fonti di finanziamento?” trovò solo un imbarazzante silenzio. E lì borbottò dicendo “ma qui si parla di reato associativo!!!”. Oggi vorremmo sapere cosa è cambiato oltre al giudice Lanzillotto ?

L’enormità di una sentenza di una associazione sovversiva a 2, è tale che torneremo tra poche ore con un comunicato per chiarire nel modo migliore possibile quanto clamorosa sia questa sentenza politica.

COMITATO 23 OTTOBRE

11maggio 2011

mercoledì 11 maggio 2011

TENTATO OMICIDIO A MONTESACRO. Alemanno vergogna!


Conferenza stampa ore 12:00 Campidoglio

11 / 5 / 2011

L'ennesima aggressione fascista si è consumata nella notte nel quartiere di Montesacro: sei persone con il volto travisato hanno atteso davanti l'ingresso di casa Luca Blasi, lavoratore precario e attivista di Horus Project, e lo hanno colpito con una bottiglia rotta - oltre a calci e pugni - con il chiaro intento di sfregiarlo. La pronta reazione di Luca ha evitato il peggio, mettendo in fuga gli aggressori. Luca al momento è ancora ricoverato in ospedale per accertamenti.

Un tentato omicidio, l'ennesima pagina di violenza scatenata dai fascisti di casa pound. In tutta Italia si ripetono aggressioni a colpi di coltelli e bastoni da parte di esponenti dell'organizzazione neofascista, coccolati, protetti e candidati nelle liste del Pdl.

A Roma, nel Municipio IV, da quando il Comune ha sostenuto e riconosciuto la finta occupazione abitativa di via Val D'Ala, si assiste a una escalation senza fine: prima la provocazione della occupazione della scuola Parini (con una persona ferita dai coltelli dei fascisti), poi l'agguato agli studenti di Talenti (capeggiato da Alberto Palladino, portavoce di via Val D'Ala), fino all'aggressione di questa notte.

Gli apprendisti stregoni del Pdl continuano, coprendo e finanziando casa pound, ad usare i neofascisti come strumento di intervento nei territori che vedono un protagonismo dei movimenti e della società di civile, come in IV Municipio, a fronte del malgoverno delle destre. Il Comune di Roma non può pensare di girarsi dall'altra parte ogni volta che casa pound compie un aggressione ma deve pubblicamente sciogliere ogni ambiguità di relazione con questa organizzazione neofascista, alla luce anche del sostegno e del patrocinio del Comune di Roma concesso a tantissime iniziative dei nipotini di Priebke.

Luca è stato colpito perchè protagonista da anni delle lotte sociali in questa città, per il diritto alla casa, in difesa dei beni comuni, per la riqualificazione di spazi abbandonati, per la cultura e il diritto allo sport.

Non c'è nessuno scontro tra opposti estremismi, nessuna guerra di bande in atto a Roma e nei nostri territori. Proprio chi usa la “sicurezza” come ossessione elettorale per governare una città sempre più in crisi, sostiene poi le bande di violenti che rendono davvero insicura la vita quotidiana dei cittadini e delle cittadine.

La strategia della tensione è chiara e riguarda le strategie politiche-elettorali del Pdl in tutta Italia: la scorsa settimana a Napoli, tre studenti universitari sono stati aggrediti con coltelli e bastoni da esponenti di casa pound guidati dal loro portavoce Tarantino, candidato municipale nelle liste Pdl.

Fermiamo Alemanno e i suoi amici:

chiudere casa pound subito!


MERCOLEDI' 11 MAGGIO – H 12:00 – CAMPIDOGLIO >> CONFERENZA STAMPA

mercoledì 4 maggio 2011

concerto Ramallah Underground per la Palestina


Venerdi si svolgerà un concerto dei ramallah undergroun gruppo rap palestinese tutto il ricavato verrà devoluto in fabore della carovana in nome di Vittorio Arrigoni che partira alla volta di Gaza


Accorrete numerosi per sostenere la causa palestinese



Ramallah Underground, con sede a Ramallah, in Palestina, è un collettivo musicale nato dal desiderio di dare voce ad una generazione di palestinesi e arabi, in una situazione di grande difficoltà economica, artistica e politica.
Il collettivo è stato fondato da artisti Stormtrap, Boikutt, e poi aderito Aswatt, che ha lo scopo di ringiovanire la cultura araba attraverso la creazione di "musica araba che i giovani possono riguardare", nelle parole di Boikutt. La loro musica unisce hip-hop, trip hop, downtempo e, oltre a più tradizionali medio-orientali musica , con un impegno per la loro cultura locale e la consapevolezza della presenza imponente della Palestina nella loro vita .-




http://www.bilin-village.org/english/articles/different-look/His-name-was-Bassem-




-questo è il comunic. della carovana

ANDIAMO A GAZA!

A Roma il 21 Aprile si è svolta una assemblea cittadina frutto delle discussioni e delle riflessioni scaturite dopo l’assassinio di Vittorio Arrigoni. Dall’assemblea è uscito un largo consenso e una ferma convinzione della necessità di andare a Gaza adesso, passando dall’Egitto.

Iniziamo questo processo condividendo i seguenti punti:

- Vogliamo andare a Gaza passando dal valico di Rafah con tutti e tutte coloro che nel mondo condividono l’urgenza di gridare forte e chiaro quello che la voce di Vittorio ci ha detto tante volte: Restiamo Umani! Lo vogliamo fare dal confine egiziano perché reputiamo nell’era post Mubarak che quel valico deve aprirsi per rompere un assedio a cui la Striscia di Gaza è ormai da troppo tempo costretta.

- Vogliamo stare a Gaza il 15 maggio, ad un mese dall’uccisione di Vittorio, il giorno della nakba, quando migliaia di giovani palestinesi hanno annunciato che torneranno in piazza in tutto il mondo per chiedere la fine dell’occupazione ma anche una nuova unità e la fine delle divisioni interne all’Autorità Palestinese.

Vogliamo entrare per diversi motivi:

- Perchè anche se hanno ucciso Vittorio deve essere chiaro che non possono fermare la solidarietà internazionale verso la popolazione palestinese e che grazie a lui è ancora più forte e unita contro l’occupazione di Gaza e della West Bank.

- Perchè vogliamo continuare a dare voce ai percorsi che Vittorio, insieme agli uomini e alle donne palestinesi, stava portando avanti, soprattutto quel lavoro di informazione indipendente che Vittorio aveva saputo trasmettere da una Gaza continuamente assediata. Per questo porteremo giù le nostre attrezzature per dar vita ad un Media Center dedicato proprio a lui.

- A breve partirà anche una Flottilla internazionale alla volta di Gaza e le due iniziative via terra e via mare, anche se diverse e organizzate separatamente, si possono rafforzare a vicenda per rompere l’assedio.

Alcune informazioni pratiche per iniziare:

- la durata del convoglio sarà di circa 6/7 giorni per poter dare modo a tante persone di organizzarsi con cosi poco anticipo.
-il periodo sarà incluso tra l’11 e il 19 maggio, le date saranno definite in maniera più dettagliata entro pochi giorni. Intanto cominciate a tenervi liberi e libere!
- il costo di tutto il periodo sarà di circa 450/500 euro, sperando di abbassare la cifra con il crescere delle persone.
- stiamo aprendo un sito internet per raccogliere tutte le informazioni necessarie si chiamerà vik2gaza
- abbiamo attivato una e-mail (vik2gaza[at]autistici[.]org ) e un numero di telefono (+39-3333666713) per raccogliere le adesioni
- stiamo attivando un conto presso il quale sarà possibile versare una quota di partecipazione per organizzare gli spostamenti e i pernottamenti.
- saranno necessari dei momenti di preparazione per poter affrontare nel migliore dei modi questo viaggio.

CO.R.UM.- Convoglio Restiamo Umani-

martedì 3 maggio 2011

Che - La Guerriglia [Cineforum-FuoriDagliSchermi2011


Terminiamo la storia del Che con l'ultimo film in programma per questo tema: "Che - La Guerriglia".
Appuntamento Giovedì 5 maggio ore 21.30 presso il CSA Germinal Cimarelli per il Cineforum Fuori Dagli Schermi 2011.

Trama del film Che - Guerriglia:
Guerrilla, è il secondo episodio della pellicola realizzata dal regista americano Steven Soderbergh sulla storia di Ernesto Guevara.
Dopo la rivoluzione cubana, il Che è all'apice della sua fama e del suo potere. Poi improvvisamente sparisce, e ricompare in incognito in Bolivia, dove organizza un piccolo gruppo di compagni cubani e reclute boliviane destinati a dare inizio alla grande rivoluzione latino-americana.
Quella della campagna boliviana del Che è una storia di tenacia, sacrificio e idealismo - è il racconto della sconfitta di una guerra di guerriglia che alla fine lo condurrà alla morte. Ripercorrendo la sua storia, riusciamo a capire come il Che sia rimasto un simbolo dell'idealismo e dell'eroismo, ancora vivo nei cuori della gente di tutto il mondo.


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