venerdì 13 maggio 2011

I CINGHIALI DI PAGLIA


Rimaniamo esterrefatti dal polverone politico mediatico seguito ad una battuta pronunciata durante un concerto di musica popolare dell' Osteria Popolare Berica in cui avrebbe detto: “Sappiamo che qui a Terni avete un grande problema: si chiama monsignor Paglia. Ma noi abbiamo una soluzione per risolvere la questione con i monsignori:prendete un cinghiale, affamatelo per bene e poi scagliateglielo contro”.

Una battuta è una battuta dobbiamo affermare, riprendendo il senso e la proporzione delle cose, evitando strumentalizzazioni di eventi che in sé non esistono. Quale sarebbe la grave affermazione che ha scatenato un putiferio che ha visto DS contro DS, l'opposizione all'attacco, ex ministri e parlamentari salire sui pulpiti ed associazioni più o meno laiche far invidia a gruppetti parrocchiali? Qual è il punto? Non si può nemmeno più scherzare sul vescovo Paglia, santificato anzitempo? E Pasquino, Trilussa, riviste come l'Asino? Oppure il Vernacoliere, famosa rivista satirica livornese è diventato per caso un bollettino di terrorismo internazionale per la sua ironia anticlericale? Qualcuno crede veramente che l'immagine, tratta da una pubblicità per digestivi o dalla golirdia delle osterie, abbia messo in pericolo l'incolumità di qualcuno?

Facciamo notare inoltre, che la persona oggetto di presunte offese, il Sig. Vescovo, non si sia in alcun modo espresso sulla vicenda, sintomo, che tutta la polemica messa in atto dai finti moralisti, intellettuali e ben pensanti della politica Ternana, altro non è che una strumentalizzazione della figura di Paglia al fine della campagna elettorale dopo la caduta della giunta.

Se il Vescovo deve in qualche modo offendersi per qualcosa o con qualcuno, di certo, invece di prendersela con un guppo di giovani musicisti dalla battuta facile, dovrebbe offendersi contro questi finti paladini della moralità, che usano la sua persona nella speranza di ottenere poi delle comode poltrone su cui posare il loro sfacciato culo senza pudore.


Per cui, consigliamo a tutti il senso della misura: se quasta giunta deve cadere lo faccia su motivi seri e non su una buffonata come questa, l'opposizione porti contenuti e non soffi sul fuoco di questa farsa di provincia. La multinazionale Thyssenkrupp che controlla la principale fabbrica della nostra città ha annunciato 35.000 esuberi. Sarebbe il caso di lasciare la satira alla libertà di espressione e prendere posizione su qualcosa di enormente più serio -e tragico- per la nostra città.




UAAR, civiltà laica, confederazione Cobas, CSA Germinal Cimarelli

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