
Come ogni anno ormai il Giorno
del Ricordo, nato da un’operazione dalla forte impronta revisionista, diventa
terreno di propaganda per gruppi di estrema destra che speculano mistificando
su dati e fatti relativi alle foibe. La peggiore retorica utilizzata nel
tentativo becero di equiparare il così chiamato “esodo” alla pratica dello
sterminio di ebrei, oppositori, gay e rom operata dai nazisti e sostenuta dal
fascismo italiano.
A nulla valgono, per questi mistificatori, gli studi storici e
commissioni bilaterali che di fatto raccontano, non negando assolutamente fatti
e circostanze, la storia dell’occupazione
fascista nei Balcani, fornendo cifre (sebbene ridimensionandone di molto
l'entità) e analisi veritiere, non viziate da revanchismo. Una storia che
comprende anche l’occupazione ed espropriazione violenta dei territori messa in
atto dai Fascisti Italiani. Una barbarie che portò gli abitanti di quelle terre
all’interno di campi di concentramento
dalla bandiera tricolore. Un calvario che finì con la liberazione
dell’allora Jugoslavia.
E così vediamo che i pochi nostalgici ternani mettono in scena una
marcia con il supporto numerico decisivo dei loro amici viterbesi, gli stessi che nel pomeriggio di lunedì hanno contestato
violentemente un comizio elettorale del noto giornalista Ruotolo a Civita Castellana.
Già noti per l’episodio squadrista
messo in atto contro il giornalista e direttore del Futurista, Filippo Rossi, la scorsa estate a
Viterbo .
Ed è a questo manipolo di eroi che i pochi ternani hanno concesso,
probabilmente per una questione di numeri, la testa del corteo, consapevoli che
Terni ha sempre rifiutato e continua a rifiutare fermamente ogni forma di
fascismo, e che se non arriva il carrozzone da fuori la figuraccia è difficile
da evitare.
Chissà se è stato lo stesso manipolo a tentare, poco più tardi
nella serata di Domenica, di entrare nel Centro
Sociale Cimarelli, per essere poi allontanato da cittadini del quartiere
allarmati dagli strani movimenti. Ma tant’è!
Questa città ha conosciuto e ricorda i fascisti del ventennio,
così come conosce la vera faccia dei fascisti del terzo millennio Dietro la
maschera dei difensori della patria in realtà c’è un gruppo di squadristi
antisemiti ed intolleranti verso ogni diversità. Mentre a Terni, con un dovizioso lavoro di maquillage, si travestono da
difensori degli animali o da caritatevoli dispensatori di pacchi di pasta nella
peggiore tradizione democristiana, a Roma,
Napoli, Milano non disdegnano accoltellamenti, assalti e pestaggi nei
confronti di militanti di sinistra, gay, immigrati.
Chi gli offre sponda politica e mediatica sappia di essere
complice diretto di tutto questo; non si rende un buon servizio alla verità
storica e politica che ha già, sessant’anni fa, condannato il fascismo e ogni
sua riproposizione.
CSA
Germinal Cimarelli