sabato 30 gennaio 2010

Serata Benefit Sala Prove Renoize.2


Cena sociale e concerto Laccati & Sfonati + Primigenica

ll CSA Germinal Cimarelli organizza in collaborazione con RENOIZE.2:

SERATA BENEFIT PER LA SALA PROVE - STUDIO REGISTRAZIONE POPOLARE RENOIZE.2

Sabato 6 febbraio
ore 21.00 Cenaperitivo - 5 Euri
ore 23,00 Concerto [Primigenica + Laccati & Sfonati] - 1 Euro


La sala prove/studio di registrazione popolare Renoize.2 è un progetto dedicato a Renato Biagetti, ucciso a Focene (Rm) il 27 agosto 2006, e collegato al progetto del "Loa Acrobax" di Roma, di cui Renato faceva parte.
E' un progetto di espressioni musicali basate sulla libera circolazione dei saperi e al di fuori del business musicale.

Tutto il Ricavato verrà utilizzato per i lavori ultimativi della Sala Prove/Studio di Registrazione Popolare.

Info: renoize.2@gmail.com
http://bgcterni.blogspot.com
bgcinaction@gmail.com

AlternativaMente N°3 Mese di Dicembre

Cliccando sui link potrete scaricare il Terzo numero di Alternativamente del mese di Dicembre 2009

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Alternativamente N 1 Mese Ottobre 2009

Cliccando sui link potrete scaricare il Primo numero del periodico AlternativaMente del mese di Ottobre 2009

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Alternativamente N.2 mese di Novembre 2009

Cliccando sui link potrai scaricare Il periodico Alternativamente del mese di Novembre 2009

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mercoledì 27 gennaio 2010

COSMONAUTA


Prima Proiezione del Cineforum
Fuori dagli Schermi

Fotografia: Gherardo Gossi
Montaggio: Stefano Cravero
Produzione: Fandango
Distribuzione: Fandango
Paese: Italia 2009
Uscita Cinema: 11/09/2009
Genere: Commedia, Drammatico
Formato: Colore 35mm

Trama del film Cosmonauta:
A cavallo degli anni Sessanta Arturo e Luciana, fratello e sorella, comunisti convinti e sfegatati nonostante la giovane età, vivono insieme il fenomeno della corsa allo spazio facendo il tifo per i cosmonauti sovietici: ma il rapporto tra i due si complica a mano a mano che crescono. Luciana, adolescente aggressiva e spregiudicata,comincia ad avere i primi fidanzati e a vergognarsi sempre di più di quel buffo fratellone che invece, forse per via dell’epilessia, sembrerebbe non crescere mai.


martedì 26 gennaio 2010

Fuori Dagli Schermi

IL CSA GERMINAL CIMARELLI

Organizza:

CINEFORUM ENTRATA LIBERA

Inizio proiezioni ore 21:15

POP CORN GRATIS - BAR BIRRERIA PREZZI POPOLARI

Presso il CSA Germinal Cimarelli, via del lanificio 19A

Il cinema, come altre forme di produzione culturale, vive oggi sotto il pesante attacco di politiche di governo fatte solo di tagli indiscriminati, secondo la stessa logica che sta uccidendo la scuola pubblica. Anche a Terni sono le politiche commerciali (e non certo culturali) che mettono a rischio il futuro dell’unico teatro cittadino, il Verdi, e che hanno prodotto la chiusura di diversi cinema, come il Fedora e il Fiamma e la riconversione del Politeama in uno sorta di padiglione pubblicitario con gli sponsor al posto dei numeri delle sale.

In controtendenza a chi costruisce multisala per propinarci “cine-panettoni” alla “modica” cifra di 7-8 euro, il Centro Sociale Germinal Cimarelli propone alcune proiezioni di film e documentari per aprire uno spazio di condivisione e di riappropriazione di un bene comune come la cultura GRATUITA e accessibile a tutti/e.


PROGRAMMA

Giovedì 4 Febbraio COSMONAUTA di Susanna Nicchiarelli
Giovedì 11 Febbraio THIS REVOLUTION di Stephen Marshall
Giovedì 18 Febbraio CASS di Jon S. Baird
Giovedi 25 Febbraio ZEITGEIST di Peter Joseph
Giovedì 4 Marzo ORA O MAI PIU' di Lucio Pellegrini

Info: bgcinaction@gmail.com

lunedì 25 gennaio 2010

Primo Marzo 2010 - Un giorno senza di noi


Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del razzismo?

l Primo Marzo 2010 sarà una giornata speciale.
Una giornata di sciopero delle fabbriche e delle cooperative, dei cantieri e dei braccianti, uno sciopero delle badanti e degli ambulanti, un giorno in cui chiudere i nostri negozi e non andare a scuola, una giornata di sciopero contro il razzismo e la precarietà.
Ma non uno sciopero convenzionale, tanto meno uno sciopero etnico.
Un giorno senza di noi, senza precari o disoccupati, senza lavoratori dipendenti e autonomi, un giorno senza autoctoni e migranti, uno giorno senza noi tutti, per far vedere quanto siamo importanti.

Melting Pot Europa vuole contribuire a questa giornata promuovendo le iniziative che si stanno articolando intorno alla data del Primo Marzo 2010 e cercando di collaborare alla costruzione collettiva di questo percorso inedito, a questa sfida che assomiglia ad un sogno a cui noi tutti vogliamo credere intensamente.

Il dibattito è acceso e assolutamente stimolante.
Ma cosa significa costruire uno sciopero contemporaneo? E’ pensabile che l’astensione dal lavoro sia sufficiente ed incisiva per trasformare questa società? Cosa significa scioperare oggi che la produzione non è più limitata alle mura della fabbrica ma coinvolge pienamente la società nel suo complesso e ingloba affetti e comunicazione, stili di vita e creatività senza per questo perdere il vizio dello sfruttamento e della discriminazione?
Eiste uno sciopero senza sindacati? Esiste uno sciopero senza copyright?

E ancora, cosa significa un giorno senza di noi quando è la crisi ad espellere i lavoratori dal mercato del lavoro?

E’ immaginabile uno "sciopero" dei soli migranti o forse l’orizzonte a cui guardare è quello che coinvolge noi tutti, così come il razzismo, la precarietà, le politiche discriminatorie sull’immigrazione, coinvolgono a pieno le nostre vite, interrogando la società nel suo complesso e non solo i migranti stessi?

Il dibattito è aperto ed invitiamo chiunque voglia proporre riflessioni e contribuire alla costruzione di questo pensiero collettivo sul Primo Marzo 2010 a scrivere all’indirizzo di posta elettronica primomarzo2010@meltingpot.org.

Sostieni Il Comitato Primo Marzo 2010 versando il tuo contributo sul Conto Corrente intestato a Primo Marzo 2010 IBAN IT98V050180160000000-0130877 presso banca Etica

domenica 24 gennaio 2010

La marcia dei quarantamila...contrari all'alta velocità!

Una giornata storica, a detta di molti la più grande manifestazione mai organizzata dal movimento No Tav. Chiamparino che nei giorni scorsi evocava sulle colonne dei giornali la necessità di una nuova marcia dei quarantamila è stato servito. Solo che 40.000 erano le donne e gli uomini, gli anziani e i bambini della Val di Susa che sono scesi in piazza per dire ancora una volta che l'alta velocità non passerà. Volevano contarsi, dicevano che i partecipanti sarebbero stati quattro gatti irriducibili, invece si è visto che un'intera valle è schierata con il movimento in difesa della propria terra e del proprio futuro. Domani sarà la volta della manifestazione si tav bipartisan organizzata al Lingotto e quando si conteranno loro, nonostante i tanti burocrati e funzionari che saranno presenti, la giornata di oggi avrà un sapore ancora più gustoso.

Chi pensava di aver fiaccato la resistenza della valle piazzando di notte alcune trivelle per i carotaggi ha fatto male i suoi conti. Centinaia di persone si sono opposte ai sondaggi alla mattina prestissimo in giorni lavorativi e oggi hanno dimostrato che lo facevano in nome di tanti altri che fisicamente non potevano partecipare ai blocchi.

Chissà cosa racconteranno adesso Virano e il suo osservatorio, Antonio Ferrentino che ha voltato le spalle alla sua gente e i sindaci timorosi di esporsi con le fascie tricolori alla manifestazione.

La verità che tutti conoscono e che fa tremare da Berlusconi alla Bresso è che la partita, quella vera, si giocherà nel momento che ci sarà un tracciato definitivo e si apriranno i cantieri. Troppo facile riuscire a fare qualche sondaggio in un territorio che si estende da Torino a tutta la Val di Susa. Persino i siti scelti per i primi sondaggi sono stati quelli più difendibili, si sono visti bene da andare nel cuore no tav dei paesi della valle. Per fare questa operazione mediatica hanno usato 1500 fra poliziotti e carabinieri, cosa faranno quando dovranno aprire e difendere i cantieri?

Il movimento No Tav ha dimostrato non solo di non essere stato fiaccato, ma oggi ha dimostrato di essere più forte che mai. Quarantamila persone a manifestare non si erano neppure viste nelle straordinarie giornate del Dicembre 2005 con la ripresa dei cantieri di Venaus. Ed oggi a distanza di quattro anni rieccoli in piazza i valsusini. La loro determinazione, la fierezza dei loro occhi, il loro aver saputo costruire una comunità vera e unita ha prodotto questi risultati straordinari. C'è da scommeterci che resisteranno un minuto in più dei signori della Tav, sicuramente sarà dura, per loro.

sabato 23 gennaio 2010

Condannati i poliziotti per le violenze durante il Global Forum di Napoli 2001


Comunicato centri sociali napoletani :

Dopo una lunga camera di Consiglio il Tribunale di Napoli ha condannato per sequestro di persona Carlo Solimene e Fabio Ciccimarra per i fatti avvenuti all’interno della Caserma Raniero durante le contestazioni contro il Global Forum del Ocse il 17 Marzo del 2001, insieme ad altri agenti coinvolti nelle violenze
Nonostante le sentenze precedenti per fatti analoghi come per il G8 di Genova, la storia, non quella scritta nei tribunali, ma quella che è memoria storica della città e dei movimenti ci dice che nella Caserma “Raniero”, caserma dei carabinieri nei pressi di Piazza Carlo III, venne predisposta la “camera delle torture”. I feriti vennero prelevati dagli ospedali dove erano giunti dopo le cariche. Senza alcun motivo vennero sottratti alle cure mediche e vennero condotti nella Caserma Raniero, dove subirono per ore insulti, sputi, percosse, vessazioni di ogni tipo.

Grazie al libro “Zona Rossa” che la Rete No Global produsse pochi mesi dopo, quelle violenze e quelle torture sono venute a galla, sono diventate denuncia pubblica, ed oggi a nove anni di distanza arrivano le sentenze.

Non possiamo non ricordare la “catena umana” che i poliziotti fecero intorno alla Questura di Napoli dopo che nel 2003 si avviò l’indagine per le violenze della Raniero, un senso di impunità che oggi cade davanti alle loro leggi ed al loro ordinamento giudiziario.

Non possiamo però non ricordare con altrettanto amarezza che Ciccimarra e Solimene furono promossi e nonostante le inchieste risultano ancora in servizio.

Non possiamo non ricordare che il Questore dell’epoca Nicola Izzo, oggi è uno dei principali collaboratori del capo della Polizia Manganelli, lui che dall’alto dirigeva le operazioni in Piazza Municipio in elicottero, quando quella piazza divenne una tonnara dove migliaia di persone vennero manganellate mentre la piazza veniva chiusa da tutti i lati.

Per noi non c’e’ sete di vendetta, non c’e’ risarcimento, non c’e’ gioia.

Non c’e’, almeno in questo stato di cose.

Ne tantomento può esserci una riscrittura della storia nemmeno nelle motivazioni del pm Del Gaudio che parla di “"non credo che sia stata un'azione preordinata ma un momento di follia" affermazione che non appartiene alle sue competenze, e che dovrebbe invece indagare ed accertare se i fatti sono o non sono senza entrare in valutazioni che non gli competono.

Di certo nessuna sentenza potrà però riscrivere la storia e cancellare il risultato straordinario di quel movimento che ha di fatto riaperto la partita con il comando svelandone misfatti e aberrazioni. Solo un decennio prima il Wall Street Journal poteva titolare “Abbiamo vinto!”: quel movimento ha straordinariamente dimostrato che la ribellione e l'insubordinazione costituiscono il motore di ogni società.

Le "Camicie verdi" un'associazione militare 36 rinvii a giudizio, c'è anche un deputato


VENEZIA - Trentasei militanti della Lega Nord, tra i quali il sindaco di Treviso Giampaolo Gobbo e il parlamentare Matteo Bragantini, sono stati rinviati a giudizio dal Gup di Verona. Il processo si aprirà il primo ottobre prossimo. Il giudice ha accolto la tesi della procura, che accusa le 'camicie verdi' di essere un'associazione a carattere militare: il reato contestato è quello di costituzione di banda armata.

Il procedimento aveva subito due lunghi momenti di pausa in attesa che Strasburgo prima e la Corte Costituzionale poi si pronunciassero sulla posizione degli indagati che all'epoca ricoprivano la carica di eurodeputati o di parlamentari.

L'indagine aveva coinvolto anche i vertici del Carroccio, tra i quali il leader Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli, usciti definitivamente dall'inchiesta nel dicembre scorso - e fa riferimento al periodo tra il 1996 e il 1997. L'inchiesta era stata avviata dall'allora procuratore Guido Papalia.

Secondo l'accusa, che nel corso delle udienze ha prodotto una lunga serie di intercettazioni telefoniche, la Guardia Nazionale Padana sarebbe stata allestita con l'obiettivo anche di organizzare la resistenza e pianificare l'eventuale secessione attraverso una struttura armata. I 36 imputati, in gran parte lombardi e veneti, ma anche piemontesi, friulani, liguri ed emiliani, dovranno comparire in aula davanti al collegio presieduto da Marzio Bruno Guidorizzi.

Estremamente critico nei confronti dei magistrati il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia, candidato alla carica di governatore del Veneto: "La giustizia dovrebbe occuparsi di ben altro che di fatti accaduti in epoche ormai lontanissime. In realtà, al di là del paradosso di una complessa macchina giudiziaria impegnata per decenni in materie nebulose, va registrata ancora una volta la distanza tra quanto accade e quanto si attendono i cittadini".

giovedì 14 gennaio 2010

Nella memoria e nel ricordo di tutti i Partigiani caduti

Germinal Cimarelli: Comunista.
Nel 1938 era stato condannato al confino, prima alle Tremiti e poi a Ventotene. Liberato con la caduta del fascismo, fu tra i primi organizzatori della Resistenza in Umbria. Incaricato di tenere i collegamenti tra le formazioni partigiane umbre, il Partito comunista e i CLN di Roma e Firenze, Cimarelli (nonostante una grave menomazione della vista), chiese ed ottenne di impegnarsi sul campo. Al comando di una formazione di diciotto partigiani, ai quali si aggiunsero alcuni militari sovietici fuggiti dalla prigionia, Cimarelli combatté contro i nazifascisti nella zona montagnosa che va dalla Prata a Cesi, fino a Giuncano. I tedeschi occupanti, messi in difficoltà dalla combattività degli uomini di Cimarelli, il 20 gennaio 1944 attaccarono di sorpresa e in forze sul Monte Torremaggiore. L'operaio antifascista cadde per consentire ai suoi compagni di sganciarsi.
La motivazione della Medaglia d'oro dice: “Dopo l' 8 settembre fu tra i primi a insorgere contro l'invasore. Comandante di un distaccamento partigiano, durante un potente rastrellamento tedesco, allo scopo di evitare la distruzione del suo reparto in procinto di essere accerchiato, ne ordinava il ripiegamento che proteggeva, rimanendo solo sul posto, col fuoco di una mitragliatrice diretto contro i tedeschi incalzanti. Quale sfida al nemico issava il tricolore e dopo lunga ed impari lotta, crivellato di colpi, cadeva da eroe sull'arma, salvando così con il suo cosciente sacrificio tutti i suoi compagni”.

Il CSA GERMINAL CIMARELLI.
Il Centro sociale della città di Terni che prende il nome dal Partigiano medaglia d'oro alla resistenza, non poteva mancare nella commemorazione della sua morte.
In un evento che prevede tre giornate di Incontri, Dibattiti e momenti ludici, il CSA Germinal Cimarelli non vuole solo commemorare quest'evento così caro alla cittadinanza Ternana, cercherà anche di creare momenti di approfondimento storico tramite l'Iniziativa prevista per il giorno Sabato 23 Gennaio, nella quale si ricostruirà, grazie a Marco Venanzi e Angelo Bitti, i momenti salienti della Resistenza Umbra con particolare riferimento alla Valnerina e alla città di Terni.
Non mancherà occasione per attualizzare il problema dei soprusi e delle violenze dei giorni d'oggi.
Per il giorno venerdì 22 Gennaio è previsto, per l'appunto, un dibattito per parlare dell'attuale problema delle violenze nei carceri Italiani, con la partecipazione dell'associazione Antigone, “per i diritti e le garanzie nel sistema penale”, e del Comitato Verità per Aldo Bianzino (uomo di 44 anni morto solo dopo due giorni di reclusione nel carcere di Perugia).
La manifestazione si concluderà con la tipica Passeggiata Antifascista che partirà dalla chiesa di sant'Erasmo (montagna di Cesi) fino al luogo dove si trova il monumento in memoria al Partigiano Cimarelli.



Venerdì 22 Gennaio 2010 ore 20,00:
LA TOLLERANZA CHE UCCIDE
Incontro dibattito con Cinzia Gubbioni (Il Manifesto), Giampaolo di Loreto (Criminologo), Associazione Antigone, Comitato Verità per Aldo Bianzino e l'intervento di Michele Fabiani
Segue Aperitivo e Cena, Il tutto presso il CSA Germinal Cimarelli (via del Lanificio 19, Terni).

Sabato 23 Gennaio 2010 ore 17,00:
LA MORTE DEL PARTIGIANO GERMINAL CIMARELLI,
Ricostruzione della Guerra Civile
Incontro dibattito con Marco Venanzi e Angelo Bitti, a seguire Cena Sociale- 10 Euro- Presso il CSA Germinal Cimarelli (Via del Lanificio 19, Terni)

Domenica 24 Gennaio 2010 ore 11,00:
PASSEGGIATA ANTIFASCISTA
Appuntamento presso la chiesa di S.Erasmo, arrivo al monumento di Germinal Cimarelli di Torre Maggiore, a seguire: Pranzo Rustico

info:bgcinaction@gmail.com
bgcterni.blogspot.com

lunedì 11 gennaio 2010

Qui, Zapatero, ha un altro volto!


44.000 persone manifestano per i diritti umani insieme ai familiari e amici dell'associazione "Etxera"

Il 2 gennaio più di quarantamila persone sono scese per le strade di Bilbao assieme all'associazione dei familiari e degli amici dei detenuti politici “Extera” per denunciare la politica carceraria e liberticida dello stato spagnolo. Una manifestazione che ha visto la partecipazione di una parte significativa e trasversale della società basca.

Negli ultimi anni nei Paesi Baschi i movimenti politici e sociali hanno visto restringersi ulteriormente gli spazi dell'agibilità politica e democratica grazie allo spauracchio del terrorismo. L'illegalizzazione del partito della sinistra indipendentista Batasuna e di quotidiani e periodici, con il conseguente arresto di decine di militanti che svolgono la loro attività politica alla luce del sole, ultimi dei quali 34 giovanissimi militanti del movimento giovanile Segi, ha l'obiettivo di delegittimare gli interlocutori politici e pubblici per uccidere qualsiasi processo di pacificazione e indipendenza.

Questo clima ha investito anche la manifestazione annuale dei familiari con la proibizione di portare le foto dei detenuti e il divieto di manifestare da parte dell'Audiencia Nacional, aggirato grazie alla richiesta del percorso da parte dei sindacati e dei partiti indipendentisti ancora legali.

La manifestazione ha posto con forza, e in maniera moltitudinaria, la questione democratica legata ai diritti umani dei prigionieri politici baschi; 400 sono detenuti nelle carceri speciali spagnole mentre altri 350 sono detenuti nelle carceri francesi con una età media di 35 anni.

I detenuti politici baschi sono reclusi a non meno di 900 km dalle loro città di provenienza, questo con il chiaro obiettivo da parte del governo spagnolo di limitare le visite di familiari e amici già peraltro sottoposti a controlli inutili ed umilianti (come essere denudati prima di ogni visita) nonostante i metal detector e altri strumenti tecnologici per il controllo meno invasivi e lesivi della dignità umana.

7 familiari sono già morti nei viaggi settimanali a causa degli incidenti stradali dovuti alla stanchezza di percorrere 1800 km in un giorno per 40 minuti di visita (solo un familiare per volta).

La legge attuale vieta di esporre pubblicamente la foto del proprio figlio o amico incarcerato autorizzando di fatto la Guardia Civil e la Polizia Segreta Spagnola ad entrare nelle Herriko Taberna, i luoghi di aggregazione del movimento indipendentista e pro amnistia, per rimuoverle e perquisirle.

Inoltre è stato legalizzato un fermo di cinque giorni nel quale può essere proibito al detenuto perfino l'incontro con gli avvocati e i familiari; per questo nel 2007 Amnesty International, nel rapporto annuale ha dichiarato che il rispetto dei diritti umani nelle carceri spagnole e francesi non comprende la quasi totalità dei detenuti baschi che subiscono un regime carcerario completamente differente e irrispettoso di diritti consolidati a livello europeo (come lo sconto di pena per buona condotta).

Al di là della questione indipendentista dentro l'ultimo, di fatto, conflitto armato europeo la mancanza di diritti e la repressione poliziesca agita dalla social-democratica Spagna e dalla Francia garantista pone la questione della gestione dei conflitti sociali legati alle comunità territoriali e alla loro autodeterminazione rispetto ai governi centrali e ai potentati economici nella fortezza Europa.

La notizia dei telegiornali spagnoli sulla manifestazione del 2 gennaio recitava “in mille manifestano a favore di Eta” non leggendo in quella piazza un nuovo movimento politico basco poco attaccato all'idea di nazione ma molto determinato sul concetto di autodeterminazione popolare delle comunità territoriali (contro la tav e le centrali nucleari imposte dal governo spagnolo) e sul rispetto dei propri diritti fondamentali come il voto e la protesta.

“Indipendenza è autodeterminazione, contro processi politici ed economici presi sulla testa del nostro popolo e la creazione di confini e frontiere non è la nostra battaglia - dice una compagna fuori ad una herriko taberna di Bilbao dopo la manifestazione - Qui se distribuisci un volantino sulla libertà di voto rischi due anni di carcere preventivo oppure sei ostaggio della polizia segreta per cinque giorni e cinque notti durante le quali torture fisiche e psicologiche sono all'ordine del giorno, soprattutto sulle donne, e non possiamo denunciare nessuno perchè gli agenti hanno tutti il passamontagna. Vogliamo votare liberamente e questo non ci è permesso, se manifestiamo per l'autodeterminazione veniamo chiamati terroristi, non possiamo festeggiare pubblicamente nel nostro quartiere o nella herriko taberna la scarcerazione di un nostro compagno o una nostra compagna. Qui Zapatero ha un altro volto”.

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