mercoledì 26 ottobre 2011

Feminist Blog Camp: un'occasione da non perdere!


fembloggreentamaraDal 28 al 30 ottobre si terrà al C.S.O.A. Askatasuna il Feminist Blog Camp: come compagne e compagni del network antagonista torinese non possiamo che accoglierlo con entusiasmo!
Oltre un centinaio di blogger e non solo, provenienti da tutta Italia, attraverseranno il nostro centro sociale per costruire insieme questa tre giorni di dibattiti, workshop, condivisione di pratiche e saperi, serate musicali e performance teatrali. Importante sottolineare come il camp sia totalmente autogestito e autofinanziato, in questa cornice risiede la scelta del C.S.O.A. Askatasuna e la proposta della città di Torino fortemente voluta dalle compagne del laboratorio Sguardi sui generis, molto importante anche per offrire l'enorme vantaggio di essere così vicina alla valle che resiste.
Sarà un'importantissima occasione di scambio tra diverse soggettività collettive o singole, oltre che un'opportunità di mettere in rete le proprie esperienze di lotta e di confrontarsi sulla fase politica attuale. I temi spazieranno dall'antisessismo alla precarietà, da una riflessione critica sull'utilizzo della rete nel contesto delle rivolte del nord Africa, fino alla Valsusa del No Tav.
Ci saranno numerosi workshop incentrati sull'utilizzo della rete, partendo dal presupposto che quest'ultima non è un luogo “liberato”: i meccanismi del capitale, infatti, pervadono anche il virtuale, così come i meccanismi di disciplinamento e controllo che critichiamo quotidianamente non restano fuori dalla porta virtuale del web.
Sarà un'occasione per dibattere su come attraversare politicamente nel modo più vantaggioso per i movimenti, lo spazio della rete, poiché di fatto è innegabile il ruolo preponderante che sta svolgendo nelle lotte. Per fare un esempio potremmo citare il gioco, nato su twitter, “E' tutta colpa dei No Tav” che, in maniera ironica, ha permesso di diffondere in maniera capillare una critica alla campagna di colpevolizzazione del movimento, portata avanti dai media mainstream.
E' imprescindibile nel contesto odierno fare i conti con fenomeni quali la narrazione partecipata oltre che un'analisi di come la potenza mediale sia già, in potenza, potenza politica. La narrazione collettiva del post 15 ottobre romano è solo uno dei numerosi esempi che possono esser fatti e su Infoaut, grande spazio è stato dato sia alla discussione che alla produzione di analisi e punti di vista
La rete intesa, quindi, come strumento di lotta ma sempre ambivalente nel suo essere parallelamente chiave per la penetrazione economica, oltre che messa a valore costante dei nostri dati e delle nostre attitudini relazionali.
Sarà un'occasione per mettere in rete lotte che si stanno dando nelle varie città d'Italia: consci che gli attacchi all'autodeterminazione delle donne sono trasversali e che quella che qui si è chiamata delibera Ferrero ed ora proposta di legge 160, a Roma si chiama legge Tarzia e fa parte di un pensiero unico volto a minare la libertà di scelta delle donne oltre che a criminalizzarle.
Si produrranno e condivideranno saperi consapevolmente non neutrali, utilizzando l'interesezione di genere, classe e razza per leggere i processi che investono le nostre vite e... Perchè no? Si acquisiranno competenze tecniche per saperci muovere in maniera molto più agile e consapevole nel web.

Sarà un'occasione... da non perdere!
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Il programma -molto ricco- è stato organizzato in modo da poter essere seguito sia per singoli workshop che per itinerari tematici, per info e programma completo:

Eurogendfor: battesimo di piazza? La polizia militare europea alla prova greca


Si tratta di un mormorio, di voci prima diffuse, poi smentite. Fatto sta che lo scorso 8 ottobre le della Gendarmeria europea (Eurogendfor), di cui ci siamo già occupati sul Altrenotizie al momento della sua fondazione, sarebbero sbarcate a Igoumenitsa, in Grecia, provenienti dalla base di Vicenza, per poi essere trasferite alla base di Larissa, dopo aver attraversato tutto il Paese in direzione est, e da lì ripartire verso i Balcani.
Fonti giornalistiche greche hanno confermato di aver visto militari e veicoli sbarcare a Igoumenitsa, con tanto di effigie dell’esercito comunitario. Secondo le fonti ufficiali, si tratterebbe di un’esercitazione dell’Eurogendfor (che riunisce truppe di Olanda, Romania, Francia, Spagna, Portogallo e Italia) assieme ad alcuni soldati originari della Repubblica Ceca e facenti parte della Seebrig, la forza di pace multinazionale "Sudest Europa" che agisce sotto l’egida Onu.

martedì 25 ottobre 2011

Assemblea NO Inceneritori


NO ALLA RIACCENSIONE DELL’INCENERITORE
TERNI/ENA A MARATTA
La salute è un diritto, dobbiamo difenderlo!

Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, approvato dalla Regione Umbria e accettato da tutti i comuni dell’ATI4, prevede che il ciclo dei rifiuti abbia come ‘esito finale’ la discarica di Orvieto (proprietà ACEA Spa), e l’inceneritore TERNI/ENA a Maratta ( proprietà ACEA).

’ significa che la conca ternana -di nuovo- sarà sottoposta a continue emissioni di sostanze nocive dovute alla combustione dei rifiuti (CDR) mettendo in serio pericolo la salute di chi vive e lavora nella zona circostante l’impianto, e con essi l’intera popolazione.

A Terni come nel resto del Paese, si continua ad assistere a chiusure di impianti di incenerimento perche’, nonostante sembra che nessuno sappia mai cosa viene bruciato, quando lo si scopre, puntualmente, non sono mai solo rifiuti urbani (comunque nocivi) ma anche rifiuti speciali e pericolosi. La storia dell’impianto di ASM di Via del suffragio insegna....
Impianti “di nuova generazione” propagandati come sicuri per la salute e l’ambiente, nel giro di pochi anni si riscoprono obsoleti e nocivi.

Crediamo sia giunto il momento di dire basta alla scellerata politica di gestione dei rifiuti.

Crediamo sia necessario avviare subito la raccolta differenziata porta a porta con relativo invio dei rifiuti ai consorzi del recupero. Con un’adeguata opera di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, l’effetto immediato che tale strategia otterrà, sarà una drastica riduzione di ciò che finisce in discarica. Esperienze già consolidate in comuni non molto differenti dal nostro ci mostrano come questo non sia un percorso impossibile, ma anche come non sia compatibile con la presenza di un inceneritore sul territorio. Per di più genera molti più posti di lavoro di quanto faccia un impianto, e sicuramente senza rischi per la salute di chi ci lavora.
Molti i motivi per rigettare la logica e la pratica dell’incenerimento; tante le forme e le proposte con cui ciascuno di noi può partecipare alla protesta.

Chi vive o lavora attorno all’inceneritore è tra i più colpiti dalle emissioni dell’inceneritore.
Non siamo indifferenti!

ASSEMBLEA PUBBLICA
Sabato 29 ottobre 2011 ore 17,00
Parrocchia Immacolata Concezione, di fronte alla Polymer
Interverrà il Dott. Vantaggi, medico specializzato in nano particelle
COMITATO NO INCENERITORI-Terni
facebook “no inceneritori tr”

Cicl.in prop. Via del Lanificio 19/a

COMUNICATO UFFICIALE ULTIMI RIMASTI LEBOWSKI

Esci di casa e come tutte le mattine vai al bar a prendere il caffè. Poi posi gli occhi sull'edicola di fronte e lo vedi. Il tuo nome,quello dei tuoi amici,della tua squadra,della tua realtà sbattuto in prima pagina. Cerchi di capire, compri il “giornale”, leggi esterrefatto gli sproloqui,le accuse deliranti e i giudizi di un anonimo autore.
Questo copione,reale quanto sconvolgente, ha invaso le nostre vite ieri mattina, quando il quotidiano della nostra città ha pensato bene di pubblicare un articolo della grandezza di due facciate sulle prime pagine dell'edizione locale. Non contento ha fornito ogni edicola della classica locandina che riporta a caratteri cubitali il titolo :”ESCLUSIVO. INDAGINE SUI BLACK BLOC FIORENTINI” sotto una foto in cui appare un giubbotto con stampato il nome del Centro Storico Lebowski a Roma,nella ormai famosa e ridondante immagine della camionetta di Piazza S.Giovanni. Ed ha continuato poi a evolversi stamani, quando anche il celeberrimo Corriere Fiorentino presenta un articolo sulla scia della precedente pubblicazione, ma che questa volta addirittura si inventa denunce e spara numeri a caso che, basta informarsi realmente per scoprire la loro totale mancanza di fondamento.
Gli Ultimi Rimasti Lebowski e l'intera società del CSL, dopo aver ricevuto nella mattina di ieri tre (non otto) assurde perquisizioni (le quali hanno riportato tre esiti negativi e zero esiti positivi) e una minacciosa e confusa convocazione in via Zara, hanno subìto oggi questo ulteriore schiaffo.

Beh che dire, complimenti. Complimenti al nostro buon S.B., alla nostra Antonella Mollica (la quale scrive articoli anche per Il Giornale),complimenti agli agenti della digos e compagnia bella, se il vostro intento era quello di accusare,diffamare,dare un affrettato segnale di risposta al dissenso, perpetrare la solita caccia alle streghe, ci siete riusciti.
Con questo comunicato, il nostro gruppo intende innanzitutto rispondere con rabbia e determinazione alle accuse mosse verso di noi in questo modo subdolo e infame.
Chi ha letto questi articoli ed ha giudicato la famosa foto inequivocabile, entri nell'ottica che qui si sta facendo il processo ad un giubbotto, e non saremo noi a spiegare in quanti e in quali modi un oggetto di questo genere possa passare di mano in mano, di persona in persona, di città in città.
Non possiamo accettare che un semplice capo d'abbigliamento possa diventare una prova o un capo d'accusa, ne tantomeno una sentenza per nessuno, che in sostanza è ciò che si è letto ieri mattina su La Nazione e oggi sul Corriere Fiorentino.
Siamo abituati a leggere articoli di questo genere, zeppi di frasi fatte, concetti che sembrano ogni volta semplicemente copiati e incollati, siamo abituati al pensiero che, dei personaggi come il nostro S.B. e la signora Mollica, non ci si può e non ci si deve fidare.
Gente che sputa sentenze senza mettere assolutamente in conto le conseguenze che esse possono portare,gente che spara frasi ad effetto su chi nasconde il suo volto, senza avere poi il coraggio di firmarsi lui stesso, che in modo subdolo tenta di raggirare il pensiero dei suoi lettori mistificando la realtà e sfruttando facili,scontate e affrettate conclusioni, ed altri che, senza neanche porsi questo problema, inventano di sana pianta un buon 70% dell'articolo che scrivono con le loro mani sudicie.
Molti di noi a Roma c'erano. Non abbiamo problemi a dirlo e mai ce ne vergogneremo, ma non essendo una realtà politica non rivendichiamo la nostra presenza come gruppo ultras, come invece si è cercato di far credere sui giornali, ma come individui,non dobbiamo giustificare niente né scusarci con nessuno.
Non permetteremo a giornalisti e polizia varia,nè di sfruttare la nostra realtà per trovare un capro espiatorio, nè di accusarci ingiustamente e senza remore di fronte a tutti.

Non sarà certo questa storia che ci farà smettere di avanzare uniti e a testa alta:
AVANTI ULTIMI RIMASTI , AVANTI CENTRO STORICO LEBOWSKI!

ETA abbandona definitivamente la lotta armata

Lo storico annuncio in un comunicato trasmesso dal quotidiano basco Gara. Cessazione definitiva dell'attività armata e un appello a Madrid e Parigi per affrontare le conseguenze del conflitto
Storico annuncio dell'organizzazione armata basca. Euskadi Ta Askatasuna, Paese basco e libertà, a oltre cinquant'anni dalla sua nascita ha annunciato oggi la fine di ogni attività armata.
Il comunicato e il video che sono stati recapitati al quotidiano basco Gara parlano della 'cessazione definitiva dell'attività armata. Nel comunicato Eta si rivolge a Spagna e Francia chiedendo ora un dialogo diretto per 'affrontare le conseguenze del conflitto'.
L'annuncio è avvenuto a tre giorni dalla dichiarazione di Aiete, a San Sebastian, dove importanti mediatori internazionali hanno sottoscritto un documento in diversi punti programmatici per aprire uno scenario di superamento del conflitto basco. Fra i mediatori Kofi Annan, gerry Adams e l'appoggio di Tony Blair, Jimmy Carter e George Mitchell. I mediatori chiedevano espresamente a Eta di annunciare la fine della lotta armata. Una dichiarazione sposata anche dalla sinistra basca. I mediatori chiedevano, inoltre, a Madrid e Parigi di aprire uno scenario di dialogo per affrontare le conseguenze del conflitto, con particolare a tutte, tutte, le vittime del conflitto.
Questo il testo dello storico annuncio, 20 ottobre 2011




Translated by GARA
ETA's DECLARATION
With this declaration, Euskadi Ta Askatasuna, the Basque socialist revolutionary organization for national
liberation, wishes to give news of its decision:
ETA considers that the International Conference that has recently taken place in the Basque Country is an
initiative of enormous significance. The agreed resolution includes all the elements for an integral solution of
the conflict, and it has attained the support of a wide spectrum of the basque society and the international
community.
A new political time is emerging in the Basque Country. We have an historical opportunity to find a just and
democratic solution for the centuries old political conflict. Dialogue and agreement should outline the new
cycle, over violence and repression. The recognition of the Basque Country and the respect for the will of the
people should prevail over imposition.
This has not been an easy way. The cruelty of the fight has taken away the lives of many comrades. Many
others are still suffering in prison and in the exile. For them our recognition and deepest tribute.
From now on the way is neither going to be easy. Facing the imposition that still exists, every step, every
achievement, will be the result of the effort and fight of basque citizens. During these years the Basque
Country has accumulated the necessary experience and strength to address this path and it also has the
determination for doing it. It is time to look at the future with hope. It is also time to act with responsibility
and courage.
Therefore, ETA has decided on the definitive cessation of its armed activity. ETA calls upon the Spanish and
French governments to open a process of a direct dialogue with the aim of addressing the resolution of the
consequences of the conflict and, thus, to overcome the armed confrontation. Thorough this historical
declaration ETA shows its clear, solid and definitive commitment.
Lastly, ETA calls upon the basque society to commit with this process of solutions until we build a context of
freedom and peace.
GORA EUSKAL HERRIA ASKATUTA! GORA EUSKAL HERRIA SOZIALISTA!
JO TA KE INDEPENDENTZIA ETA SOZIALISMOA LORTU ARTE!
Basque Country, 20th october 2011
Euskadi Ta Askatasuna
E.T.A.

lunedì 24 ottobre 2011

Pontedera (PI): assolti i tre giovani sotto accusa per un volantino. Essere antifascisti non può essere reato

Sinistra Critica esprime tutta la propria soddisfazione per l'esito del processo contro i tre giovani antifascisti della Valdera, tra i quali un militante di Sinistra Critica, querelati per diffamazione nel 2005 per un volantinaggio contro Forza Nuova ed ora finalmente assolti.
Anche se si aspetta ancora il dispositivo ufficiale della sentenza di assoluzione, che sarà depositata entro 45 giorni, infatti è intanto stato sancito, con sentenza del giudice della sezione di Pontedera del Tribunale di Pisa, che i tre ragazzi coinvolti nella vicenda sono innocenti.
I fatti risalgono al novembre 2005 quando i Giovani Comunisti del Prc (organizzazione a cui i tre ragazzi appertenevano all'epoca) diffusero dei volantini che contestavano le attività di Forza Nuova, la quale aveva da poco aperto una sede a Pontedera e che in particolare aveva svolto una manifestazione in città contro l'aborto e l'autodeterminazione delle donne.
I tre giovani erano venuti a conoscenza del procedimento contro di loro solo nel luglio 2008, con un decreto penale a cui decisero giustamente di opporsi. Da allora è quindi iniziato un processo in cui adesso è stata dimostrata non solo l'innocenza dei tre imputati, ma anche che opporsi a un movimento di estrema destra come Forza Nuova è del tutto legittimo; fra l'altro una sentenza molto simile a quella pontederese era stata emessa circa un anno fa anche dalla Corte di Cassazione.
Crediamo che questa sentenza rafforzi ulteriormente, se ce ne fosse bisogno, le ragioni di chi ogni giorno si oppone all'estrema destra, all'intolleranza, alla xenofobia e al revisionismo storico. Insomma è oggi ancora più chiaro che essere antifascisti non può essere reato.

Sinistra Critica
Coordinamento provinciale di Pisa

Lunga vita al Movimento No Tav

Alla fine è andata come avevamo detto, come tutte le volte e come sempre. Diamoci un taglio è stata un’iniziativa pensata, discussa, condivisa e realizzata da tutto il popolo notav che ieri ha partecipato in massa (oltre 15.000 i partecipanti) con la consapevolezza e la determinazione che la Valle di Susa sa metterci.
In molti volevano la notizia: il black block, lo scontro, il tafferuglio o qualcos’altro, noi invece abbiamo consegnato all’informazione una giornata di lotta che ha saputo rompere i divieti in massa, non spaventarsi nonostante l’esibizione muscolare della Questura, le parole di Maroni e tutto il polverone alzato verso la Valle dopo Roma.
Abbiamo invaso quella che avevano definito zona rossa dimostrando che i divieti si possono infrangere perchè prevalicano la volontà di una popolazione che non si fa piegare dai diktat della casta e della lobby del tav.
A qualcuno sembrerà cosa semplice ma marciare per sentieri di montagna impervi in un numero così elevato, sfidando le imposizioni non è cosa poco.
E’ vero non abbiamo tagliato le reti del cantiere, ma vista la situazione, abbiamo deciso di avere come obbiettivo il superamento degli sbarramenti delle forze dell’ordine dimostrando che il territorio è nostro alleato e non si può rinchiudere una montagna tra recinzioni e manganelli.
Con tutte le domeniche che ci sono in un anno state certi che in una di queste gli daremo un taglio.
Se esistono dei meriti non sono sicuramente condivisibili con la Questura di Torino che si fregia nei comunicati stampa di aver avuto dei meriti nel fare filtro per non far arrivare infiltrati nelle nostre fila.
Noi non avevamo dubbi e anzi, denunciamo l’asfissiante controllo ai caselli della tangenziale e per le strade della Valle, sintomo chiaro di una militarizzazione che avanza. Non ci abitueremo mai al peggio e un dispiegamento militare del genere ci troverà sempre in ogni sede, ad avversarlo perchè illegittimo.
Il merito è tutto nostro, di tutto il popolo no tav, al quale non si può che augurare lunga vita!
comitato di lotta popolare


Fonte notav.info

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