martedì 25 ottobre 2011

COMUNICATO UFFICIALE ULTIMI RIMASTI LEBOWSKI

Esci di casa e come tutte le mattine vai al bar a prendere il caffè. Poi posi gli occhi sull'edicola di fronte e lo vedi. Il tuo nome,quello dei tuoi amici,della tua squadra,della tua realtà sbattuto in prima pagina. Cerchi di capire, compri il “giornale”, leggi esterrefatto gli sproloqui,le accuse deliranti e i giudizi di un anonimo autore.
Questo copione,reale quanto sconvolgente, ha invaso le nostre vite ieri mattina, quando il quotidiano della nostra città ha pensato bene di pubblicare un articolo della grandezza di due facciate sulle prime pagine dell'edizione locale. Non contento ha fornito ogni edicola della classica locandina che riporta a caratteri cubitali il titolo :”ESCLUSIVO. INDAGINE SUI BLACK BLOC FIORENTINI” sotto una foto in cui appare un giubbotto con stampato il nome del Centro Storico Lebowski a Roma,nella ormai famosa e ridondante immagine della camionetta di Piazza S.Giovanni. Ed ha continuato poi a evolversi stamani, quando anche il celeberrimo Corriere Fiorentino presenta un articolo sulla scia della precedente pubblicazione, ma che questa volta addirittura si inventa denunce e spara numeri a caso che, basta informarsi realmente per scoprire la loro totale mancanza di fondamento.
Gli Ultimi Rimasti Lebowski e l'intera società del CSL, dopo aver ricevuto nella mattina di ieri tre (non otto) assurde perquisizioni (le quali hanno riportato tre esiti negativi e zero esiti positivi) e una minacciosa e confusa convocazione in via Zara, hanno subìto oggi questo ulteriore schiaffo.

Beh che dire, complimenti. Complimenti al nostro buon S.B., alla nostra Antonella Mollica (la quale scrive articoli anche per Il Giornale),complimenti agli agenti della digos e compagnia bella, se il vostro intento era quello di accusare,diffamare,dare un affrettato segnale di risposta al dissenso, perpetrare la solita caccia alle streghe, ci siete riusciti.
Con questo comunicato, il nostro gruppo intende innanzitutto rispondere con rabbia e determinazione alle accuse mosse verso di noi in questo modo subdolo e infame.
Chi ha letto questi articoli ed ha giudicato la famosa foto inequivocabile, entri nell'ottica che qui si sta facendo il processo ad un giubbotto, e non saremo noi a spiegare in quanti e in quali modi un oggetto di questo genere possa passare di mano in mano, di persona in persona, di città in città.
Non possiamo accettare che un semplice capo d'abbigliamento possa diventare una prova o un capo d'accusa, ne tantomeno una sentenza per nessuno, che in sostanza è ciò che si è letto ieri mattina su La Nazione e oggi sul Corriere Fiorentino.
Siamo abituati a leggere articoli di questo genere, zeppi di frasi fatte, concetti che sembrano ogni volta semplicemente copiati e incollati, siamo abituati al pensiero che, dei personaggi come il nostro S.B. e la signora Mollica, non ci si può e non ci si deve fidare.
Gente che sputa sentenze senza mettere assolutamente in conto le conseguenze che esse possono portare,gente che spara frasi ad effetto su chi nasconde il suo volto, senza avere poi il coraggio di firmarsi lui stesso, che in modo subdolo tenta di raggirare il pensiero dei suoi lettori mistificando la realtà e sfruttando facili,scontate e affrettate conclusioni, ed altri che, senza neanche porsi questo problema, inventano di sana pianta un buon 70% dell'articolo che scrivono con le loro mani sudicie.
Molti di noi a Roma c'erano. Non abbiamo problemi a dirlo e mai ce ne vergogneremo, ma non essendo una realtà politica non rivendichiamo la nostra presenza come gruppo ultras, come invece si è cercato di far credere sui giornali, ma come individui,non dobbiamo giustificare niente né scusarci con nessuno.
Non permetteremo a giornalisti e polizia varia,nè di sfruttare la nostra realtà per trovare un capro espiatorio, nè di accusarci ingiustamente e senza remore di fronte a tutti.

Non sarà certo questa storia che ci farà smettere di avanzare uniti e a testa alta:
AVANTI ULTIMI RIMASTI , AVANTI CENTRO STORICO LEBOWSKI!

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