sabato 28 marzo 2009

Le ricadute della crisi: cronache di lotta e resistenza dall'Europa precariato sociale


Le ricadute della crisi: cronache di lotta e resistenza dall'Europa
precariato sociale


La crisi si fa sentire sul piano europeo dove l'incapacità di un ceto politico e imprenditoriale di predisporre contro-misure all'altezza (aldilà di un mero governo dell'esistente) sfocia in tentativi di addomestimento sociale di basso cabotaggio e nell'erosione ancora maggiore dei pochi diritti rimasti. Una crisi che comincia ad affondare i denti, mandando in fibrillazione governi e scatenando le prime reazioni di quanti vengono individuati dall'alto come "paganti della crisi"... ma il programma comune di molti (per quanto non ricomposto) resta quello dell'Onda autunnale: "Noi la crisi non la paghiamo!"

La rabbia operaia in Francia



E' sicuramente la Francia il paese europeo che sta riscontrando la reazione "più rumorosa" da parte di tutti quei soggetti che non voglion pagare i costi di una crisi prodotta da un sistema che ora vuol scaricare, ancora una volta, le perdite verso il basso.

Ieri pomeriggio gli operai della fabbrica 3M di Pithiviers hanno seguito l'esempio (di qualche settimana fà) arrivato dai colleghi della Sony : hanno obbligato il direttore dell'azienda, Luc Rousselet, a passare la notte nel suo ufficio, mettendolo di fronte alle sue responsabilità per ciò che riguarda la sorte della casa farmaceutica, visto che sono previsti 110 licenziamenti entro settembre. "E' l'ultima cartuccia che abbiamo" hanno dichiarato gli operai della fabbrica. Il direttore è stato liberato questa mattina.

Sempre ieri un'altra iniziativa contro la crisi si è data sul territorio transalpino: oltre 700 operai della Continental di Clairoix hanno manifestato a Parigi, dirigendosi verso l'Eliseo, dove hanno ottenuto di potersi incontrare con il consigliere del presidente Nicolas Sarkozy. Sono usciti delusi dall'incontro, vista la mancanza di garanzie trovata dalla sponda governativa: la Continental è destinata alla chiusura entro il 2010, 780 i licenziamenti annunciati. "Chi semina miseria raccoglie la collera", questo la scritta con la quale gli operai dell'azienda tedesca hanno attraversato lo sciopero generale del 19 marzo scorso.

Infine, sempre per ciò che riguarda la crisi francese, un'altra ricaduta (drammatica) si è avuta a Chauvigny: Philippe Widdershoven, 56 anni, delegato Cgt e direttore informatico di una fabbrica di porcellane di Chauvigny, si è suicidato, annegandosi in uno stagno. Ha lasciato una lettera nella sede della Cgt locale, chiedendo che il suo suicidio venga considerato un incidente sul lavoro. La fabbrica, che mette a lavoro 130 persone, aveva licenziato 84 persone nel dicembre scorso e tuttora sono forti le pressioni che incombono sui lavoratori.

A febbraio il numero di disoccupati in Francia è cresciuto di 80mila unità, ciò fà seguito a un aumento della disoccupazione di 87mila persone a gennaio. Se i calcoli dell'oggi venissero rispettati a fine del 2009 in Francia i disoccupati arriveranno alla cifra di 1 milione. In conclusione, è da segnalare come gli operai e le operaie in mobilitazione per la difesa dei posti di lavoro abbiano ben individuato il primo e diretto antagonista contro cui combattere: il padrone di fabbrica.

* Ascolta il commento dalla Francia con Enrico Riboni


Scozia, attacco ad un "produttore di crisi"

Ignoti sono penetrati la scorsa notte nella lussuosa abitazione di Sir Fred Goodwin, ex direttore generale della Royal Bank of Scotland, beneficiario di una pensione d'oro da 700 mila sterline all'anno. Goodwin ha lasciato la RBS lo scorso ottobre dopo avere portato la storica banca sull'orlo del collasso, con l'annuncio di 2300 licenziamenti. Per salvarla dal fallimento lo stato ha sborsato 20 miliardi di sterline, diventandone così il maggiore azionista. Gli "intrusi" hanno rotto 3 finestre del piano terra della casa e i finestrini dell'auto del manager.

Roma, la disperazione da crisi

Un fatto di cronaca collegato al piano di crisi presente anche nel nostro paese si è avuto ieri a Roma, in piazza del Campidoglio. Un uomo, Vincenzo, 39 anni, si è dato fuoco per protesta e disperazione. E' stato portato in ospedale, non è in pericolo di vita. vincenzo è disoccupato da 6 mesi, dopo aver lavorato presso un panificio romano; è sposato ed ha un bimbo piccolo da mantenere. Vive in una casa popolare di Ponte di Nona, non riceve neanche il sussidio di disoccupazione perché il datore di lavoro che lo ha licenziato non aveva versato correttamente i contributi.

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