giovedì 4 febbraio 2010

Berlusconi: Israele, I love you!


Israele? "La più grande democrazia del medioriente"
L'ingresso in Europa, "il mio più grande sogno!"
L'attacco a Gaza? "Una giusta reazione!"


Dopo le stoccatine presto archiviate di due giorni fa contro l'inadeguatezza (tattica) delle colonie, Berlusconi non perde tempo a riconfermarsi come quel "grande amico d'Israele" che in fondo è sempre stato e di cui la stessa Israele in fondo non ha mai dubitato, come confermano le parole d'apprezzamento di Nethanyau ("campione di pace, sicurezza e libertà") pronunciate proprio a ridosso delle osservazioni improvvide del Cavaliere nella sua giornata d'esordio alla visita di Stato. Del resto, gli israeliani lo sanno bene, la fedeltà di Berlusconi al progetto sionista è fuori discussione: felicemente prostrato da sempre a superiori (e indiscutibili) assetti internazionali, Berlusconi è un alleato, per così dire, "naturale" dell'entità sionista.

E dunque, da ospite che fa onore alla casa ospitante, il presidente ha fatto oggi la sua parte, rendendo gli onori dovuti. Così, a suggello di una visita ufficiale di Stato che tra gli altri ha avuto anche lo scopo di rinsaldare lo speciale accordo militare tra i due stati (un unicum in tutta Europa), Berlusconi si è lanciato in una vera e propria dichiarazione d'amore per Israele. E tutti sanno che quando si tratta di spararle grosse Silvio non ha uguali.

"Israele? E' il più grande esempio di democrazia e di libertà nel Medio Oriente, se non l'unico esempio." Questo ha detto oggi al Parlamento Israeliano. Durante il suo discorso di fronte alla Knesset il presidente del consiglio italiano ha tenuto inoltre a precisare, con orgoglio, che l'Italia non ha mai accettato le conclusioni del rapporto Goldstone, Israele ha diritto di esistere come stato ebraico e l'Italia si oppose al rapporto Goldstone dell'Onu perché Israele dispiegò una giusta reazione ai missili di Hamas da Gaza e all'ondata terroristica della seconda intifada".
"E' stata una giusta reazione". Questo il commento di Silvio Berlusconi nei confronti dell'attacco israeliano su Gaza.

Irrefrenabile Silvio Berlusconi, senza ritegno nello schierarsi sempre e comunque dalla parte del più forte. Non una parola, infatti, è arrivata dal premier sulle enormi sofferenze che Israele continua a combinare ai danni di milioni di palestinesi.
Tanto per rinfrescare la memoria e ricordare qualche cifra: l'operazione "Piombo Fuso" - protrattasi dal 27 dicembre 2008 al 17 gennaio 2009 - è costata la vita a 1400 persone, di cui oltre 900 erano civili. I bambini uccisi furono 320. Oltre 5.000 i feriti. Fra gli Israeliani 13 le vittime, 4 civili e 9 militari, 4 di questi per fuoco amico.
Berlsuconi è al corrente del massacro compiuto da questa "grande democrazia"?

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