martedì 16 marzo 2010

Aggressione neofascista a Tor Vergata

15.03.2010


A pochi giorni dalle dichiarazioni di Napolitano, che durante una visita all'università romana di Tor Vergata aveva dichiarato che all'interno dell'ateneo si respira "una bella aria, un clima tranquillo, mentre altrove c'è la bolgia", evidentemente riferendosi alle polemiche createsi dopo la vicenda delle liste, oggi, come già in passato, nella stessa università, un manipolo di neofascisti ha aggredito, indisturbato, gli studenti e le studentesse antifasciste.

Questa mattina, all'Università di Tor Vergata, era prevista un'iniziativa, organizzata dai neofascisti del Blocco Studentesco, dal titolo "Popoli identitari", con la presenza della sedicente ONLUS "Popoli", riconducibile all'area dell'estrema destra capitolina. "Popoli", infatti, organizzazione che fa della causa del popolo Karen (abitanti sulle montagne della Birmania orientale, al confine con la Thailandia, in lotta contro il governo di Rangoon), il paravento dietro cui coprire torbidi traffici di armi e droga, è in realtà diretta emanazione dell'organizzazione neofascisa e xenofoba di Casa Pound.

Gli studenti del collettivo Lavori in corso, che avevano organizzato un volantinaggio in contemporanea alla conferenza per denunciare la matrice fascista degli organizzatori, dopo essersi recati dal Rettore a chiedere ragione della concessione dell'autorizzazione per questi loschi figuri, si sono avvicinati alla sala dell'iniziativa per volantinare.

É stato a questo punto che si è consumata l'ennesima aggressione da parte dei neofascisti romani, sotto lo sguardo complice di istituzioni universitarie e forze dell'ordine: una quarantina di persone, quasi nessuna studente universitario, hanno aggredito i militanti del collettivo, scatenando una rissa che è durata circa dieci minuti e ha procurato lesioni a tre studenti, poi refertati e medicati al Policlinico Tor Vergata.

La conferenza è stata poi spostata a Giurisprudenza, facoltà "fortino" dell'estrema destra romana.

Se da una parte immediate sono state le reazioni di alcuni esponenti politici della sinistra capitolina, che hanno denunciato non solo l'aggressione, ma la stessa autorizzazione concessa ai neofascisti, sicuramente pesante è invece il silenzio che ha contraddistinto non solo la maggior parte dei partiti, ma anche, e soprattutto, le istituzioni accademiche.

Probabilmente a Roma, città con un sindaco ex picchiatore fascista, campagna elettorale si fa anche così.

Nessun commento:

visitatori