lunedì 5 luglio 2010

Mala tempora currunt

Nelle scorse settimane, la questura di Terni, forse annoiata dalla calma della conca, si è sbizzarrita a spargere “avvisi orali” a una dozzina di persone tra i principali animatori cittadini della politica “fuori dal palazzo”. I destinatari del provvedimento, in risposta a quello che definiscono un «meccanismo intimidatorio», hanno organizzato, a Palazzo Spada, una conferenza stampa per rivendicare «adeguati spazi di agibilità democratica e libera manifestazione del proprio pensiero».
L’avviso orale è un provvedimento di promulgazione del ventennio fascista, poi ripreso dalla legge Scelba 1423 del’56, e consiste in un invito del questore a cambiare condotta. Esso viene rivolto a persone che, a discrezione del questore, sono “abitualmente dedite alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica”. Chi riceve l’avviso orale viene tenuto sotto osservazione per un massimo di tre anni, e se non cambia atteggiamento, può essere sottoposto a sorveglianza speciale. La sorveglianza speciale è una misura preventiva – non legata a condanne – che consiste in una impressionante serie di limitazioni personali: rientro a casa entro una data ora, divieto di uscire dal Comune di residenza, revoca della patente e del passaporto, divieto di frequentare assemblee e iniziative pubbliche, divieto di stare con più di un certo numero di persone, controlli continui da parte delle forze dell'ordine. «Il tutto», come ci dice Antonio Panza del centro sociale Germinal Cimarelli, «senza nessun supporto giuridico, nessun reato contestato, nessuna indagine, ma soltanto opinioni e segnalazioni di polizia che non hanno mai dato luogo a provvedimenti penali».
La questura infatti negli “avvisi orali” non ha contestato reati, ma iniziative politiche, come la manifestazione contro la Lega Nord, del Gennaio 2010, dove secondo il capogruppo regionale della Lega, Gianluca Cirignoni, «con un’aggressione fisica, alcuni facinorosi hanno impedito il regolare svolgimento di una manifestazione civile, pacifica e regolarmente autorizzata». Dell’aggressione di cui parla Cirignoni, c’è traccia solo nelle segnalazioni questurine; pare infatti che non sia stata avviata nessuna indagine in merito. Inoltre, lo scaltro Cirignoni non dice che la manifestazione leghista, consistente nel tentativo di cacciare alcune prostitute dalla zona dello stadio “Liberati”, è stata provocatoriamente organizzata davanti a un bar frequentato dalla tifoseria rossoverde, notoriamente antitetica rispetto ad ogni leghismo.
La questura contesta anche il presidio all’aviosuperficie, contro l’arrivo a Terni, da Roma, dei “fascisti del terzo millennio” di Casapound; presidio a cui hanno partecipato numerose cariche pubbliche, e dove non è successo niente di allarmante. Al coordinatore dei Cobas Franco Coppoli, già noto alle cronache per aver tolto il crocefisso da un seggio elettorale e dalla propria aula di lezione, si imputa addirittura il fatto di aver preso parte, in qualità di promotore, ad alcune riunioni pubbliche, dove la questura ravvede episodi di violenza che - afferma Coppoli - «non sono né documentati né specificati in alcun modo».
Ma le disgrazie, si sa, non vengono mai sole. Sabato 12 giugno, a distanza di mezz’ora l’una dall’altra, sono scattate per mano della Polizia Municipale di Terni due pesanti sanzioni che colpiscono le uniche realtà aggregative della Terni “alternativa”: il centro di Palmetta e il centro sociale Germinal Cimarelli; il tutto per non aver rispettato le ordinanze “antibivacco” e “antirumore” del Sindaco Di Girolamo, che evidentemente ambisce al titolo di alfiere dell’ossessione securitaria in salsa PD. Ciò ha comportato anche l’apertura di un fascicolo da parte dell’amministrazione comunale, per valutare l’eventuale rescissione del contratto di gestione del Centro di Palmetta.
Come se tutto ciò non bastasse, la notte del 17 giugno è esplosa una bomba carta davanti al cancello del Centro Sociale Autogestito Germinal Cimarelli, sede anche dell’Organizzazione Sindacale “COBAS”. A darne l’allarme sono stati due ragazzi, presenti nello stabile al momento dell’esplosione, che dicono «ci riteniamo fortunati; se ci fossimo trovati nel giardino e non all’interno della struttura l'ordigno ci sarebbe esploso addosso».
«L’attentato», si legge in un comunicato diramato dallo stesso centro Cimarelli, «è di chiara matrice fascista. Nella notte sono stati visti membri dell’organizzazione neofascista Casapound attaccare uno striscione. Altre volte era accaduto che i neofascisti attaccassero manifesti e striscioni a Terni, ma mai ci saremmo aspettati un attacco contro la nostra sede». E pensare che il questore, negli avvisi orali, ha definito i neofascisti di Casapound «un gruppo di sportivi paracadutisti».
Uno splendido Gian Maria Volonté, nei panni del capo della Digos nel film di Elio Petri “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, tuonava: “la repressione è il nostro vaccino!”. Il film è del 1970, ma la frase è sempre attuale. Mala tempora currunt.

(su "micropolis" del 27/06/10)

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