giovedì 7 ottobre 2010

Uova alla Cisl di Livorno: la parola ad un operaio che c'era

Pubblichiamo un intervento inviatoci da un operaio di una fabbrica della componentistica auto e iscritto Fiom. Come sempre garantiamo l'anonimato ai lavoratori che vogliono parlare direttamente senza aver bisogno del filtro di qualche sindacalista pompiere di professione. E ora più che mai garantiamo l'anonimato in un clima da caccia alle streghe e di parole usate a sproposito come squadrismo e terrorismo. Un intervento che spiega bene sia le motivazioni politiche che lo stato d'animo che hanno portato un gruppo di operai a manifestare dopo il corteo sotto la sede della Cisl. Lo ringraziamo per aver scelto il nostro sito per esprimere un punto di vista che tra l'altro noi condividiamo in pieno. red. 6 ottobre 2010

L'intervento

operaiIn quanto presente alla manifestazione di venerdi 1° ottobre volevo spendere due parole sui fatti accaduti.

Partiamo dall’ inizio: alle ore 10 è partita la manifestazione di protesta contro l’ipotesi di contratto sottoscritta da Federmeccanica con Cisl e Uil (peraltro sindacati di minoranza) del settore metalmeccanico, che annullerebbe il già presente contratto sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil, fatto che ritengo grave e poco democratico.

Tra l’ altro, all’ interno del corteo, sono presenti anche diversi iscritti alla Cisl e alla Uil, cosa che speriamo faccia riflettere le stesse sigle.

Il corteo si svolge per le vie del centro città tra slogan ironici e cori di rabbia contro il contratto, con all’interno varie realtà lavorative tra le quali, Inalfa, ennesima fabbrica prossima alla chiusura, Trw, Pierburg, Intier, Cantiere e Magna ecc… tutto nella massima tranquillità fino ad arrivare fin sotto Confindustria dove è scoppiata la protesta dei lavoratori con cori e lancio di uova, ma senza nessun momento di tensione.

Dopo una mezz’ora la manifestazione si è sciolta ed un gruppo di lavoratori ha deciso di andare a mostrare il proprio dissenso e la propria rabbia sotto la sede della Cisl locale. Anche lì cori e qualche insulto, poi il lancio di qualche uovo (e non di sassi come dichiarano loro), e il colpo di scena che rivela la difficoltà della Cisl a spiegare loro presa di posizione.

Entro nel merito: in queste situazioni una confederazione seria abbassa le serrande ed incassa la contestazione, magari si può anche interrogare sul perché i lavoratori siano cosi arrabbiati con loro, e invece no: si spalancano le serrande e a seguire le finestre dove si affacciano impiegate ed impiegati che cominciano ad insultare i manifestanti (magari lavoratori con 5/6 mesi di cassaintegrazione sulle spalle), quasi a cercare lo scontro. Infatti, dopo poco, un impiegato scende giù in atto provocatorio quasi a dire “avanti, venite”, ma la risposta intelligente di noi operai è stata nell’invitarlo a risalire per non cadere in quel tranello che ci voleva strumentalizzare come aggressori.

Eppure ciò è avvenuto lo stesso, e i nostri accusatori, oltretutto, non erano neanche presenti né ai fatti né alla manifestazione.

Tantissimi i nostri detrattori: Cisl, Sindaco, Pres. della Provincia, Pres. della Regione, Pd, Pdl ecc…….

Che dire a personaggi come Cerza e Pardini (segr. Cisl) che ci definiscono SQUADRISTI o BRIGATE ROSSE? Solo poche parole, anzi un consiglio: ripassate la storia dell’Italia. Perché gli SQUADRISTI e le BRIGATE ROSSE che loro tirano in ballo, con le uova potevano farci una bella frittata (come sta per altro facendo la loro sigla sindacale), non usavano certo le uova come arma di attacco!

Li invito ad interrogarsi sul loro operato nei nostri confronti.

Poi in questi casi non manca mai la lamentela dei vari Taradash, Tamburini e company che non fanno altro che dire che non possono fare politica a Livorno perché vengono sempre ostacolati (se pensassero al bene comune di tutti i cittadini anziché cercare di creare sempre più insicurezza e allarmismo tra i cittadini, forse avrebbero anche più seguito). Taradash, probabilmente, non sapeva neanche per cosa stavamo manifestando, visto che dichiara che siamo gli stessi che hanno contestato lui e il suo partito (peraltro giustamente, nell’ennesimo tentativo di strumentalizzazione per i fatti di Via dei Mulini): noi siamo solo operai che non ce la fanno più a sopportare tutti gli abusi che ci sono stati fatti nel corso degli anni lavorativi.

Arriva puntuale anche il Pd, che dice che gesti come questi indeboliscano le relazioni sindacali.

Beato il Pd che vede i rapporti tra sindacati, perché io vedo calato un bel poker composto da Machionne, Cisl, Uil e Governo che hanno la ferma intenzione di smantellare il settore-auto il più possibile e, quel poco che rimane, ridurlo al modello made in China, con niente pause, niente mutua pagata o quasi, straordinari senza possibilità di rifiutarsi perché comandati dal bellissimo nuovo contratto ecc…..

Se questi, secondo il Pd, sono rapporti sindacali si capisce ben presto perché, in questo momento storico, la “sinistra” italiana non riesce a far fuori una volta per tutte questo Governo arrogante e volgare che tutto il mondo ci sbeffeggia.

Arriviamo alle istituzioni: posso capire che, in quanto tali, non possono far altro che condannare il lancio di uova e cercare di riportare la calma per arrivare ad un dialogo tra le parti (cosa che peraltro, in alcune realtà lavorative, è anche già successa, con raccolta-firme per chiedere a Cisl e Uil un’assemblea unitaria, sempre negata dalle sigle suddette), però non sarebbe stato male se almeno un elemento dell’amministrazione comunale fosse venuto a portarci la loro solidarietà.

Dico questo perché loro purtroppo sanno meglio di chiunque altro l’aria di paura e disperazione che si respira nelle nostre fabbriche.

Perché loro, in prima persona, hanno dovuto (causa il ruolo che ricoprono) affrontare tantissimi tavoli con le multinazionali ed i sindacati per far si che non si perdessero ancora posti di lavoro, quindi, magari, anche a noi avrebbe fatto piacere vederli al nostro fianco sempre, e non solo quando siamo sotto le elezioni.

E ora arriva la nota più dolente: segr.Cgil Strazzullo e segr.Fiom Pedini, può anche essere giusto portare la solidarietà alla Cisl, ma, definire IMBECILLI, CRETINI (come appare sui giornali locali) gli operai, che in qualche modo vi danno lo stipendio, con la quota mensile trattenuta dalle buste paga, mi sembra un fatto gravissimo. E non finisce qui, addirittura dire che i contestatori non c’entrano niente con Cgil e Fiom e che non sono loro iscritti, dopo che le persone che sono andate a contestare, prima, erano sotto Confindustria (quindi alla stessa manifestazione), mi sembra ancora più grave.

Io, da loro, mi sarei aspettato una smentita di quelle offese sulla stessa stampa (che non è arrivata e quindi lascia pensare che realmente ci siano state) ed una dura presa di posizione nei confronti della Cisl affinché si andasse verso un nuovo confronto a livello nazionale per cercare di fermare questa barbarie che i loro iscritti (e non solo!) stanno subendo, facendoli capire che, per guadagnarsi i diritti in passato, i lavoratori ci hanno rimesso anche la pelle e non basta il primo Marchionne che viene per venderli!

Chiudo spiegando a questi signori che noi scendiamo in piazza e ci arrabbiamo solo perché pretendiamo e vogliamo che sia fatto come si prevede in DEMOCRAZIA (parola che a loro piace tanto usare ma poi o fai come dicono loro o si fa festa): questo pseudo-contratto deve essere messo al voto con un referendum tra tutti gli operai, perchè siamo noi che dobbiamo decidere il nostro futuro, non chi sta dietro le scrivanie e guadagna cifre da spavento.

Chiediamo solo quello che ci spetta: in piazza scendono persone che hanno un cervello e una dignità, che sanno l’importanza che ha il lavoro svolto quotidianamente, che è fondamentale per un normale e legittimo svolgimento della vita loro e delle proprie famiglie. Oltretutto molti di noi sono anche già usurati per i ritmi alti del lavoro che hanno svolto nel corso degli anni nelle rispettive realtà lavorative: con questo nuovo pseudo-contratto i ritmi saranno destinati a salire, tutto ciò è paradossale ma purtroppo è la dura e cruda verità.

Un ringraziamento particolare a tutti quelli che ci sono stati vicini e che ci hanno espresso la loro solidarietà, ed un invito ai nostri rappresentanti sindacali: prendete esempio da Giorgio Cremaschi, ex Segretario Nazionale Cgil-Fiom!

NOI NON MOLLEREMO: I DIRITTI DEI LAVORATORI NON SI TOCCANO, NE’ ORA NE’ MAI!!!!!!

Una tuta blu


Tratto da www.senzasote.it

Nessun commento:

visitatori