giovedì 24 marzo 2011

Comunicato costitutivo del Comitato Cittadino Contro la Guerra Terni


Contro l'ennesima guerra per il petrolio scatenata dalle potenze occidentali e dalla nato si è costituito a Terni il comitato cittadino contro la guerra.

La riunione cittadina di lunedì 21 marzo, ha visto la numerosa presenza di realtà politiche, associative e sindacali e una buona discussione iniziale che ha prodotto un primo calendario di iniziative contro l’attacco militare sulla Libia, condotto dalle potenze imperialiste sotto il falso ombrello ONU di una missione di protezione civile, in aperta violazione, ancora una volta, di ogni norma di legalità e civiltà internazionale.

I fermenti e le contraddizioni delle società nordafricane sono guardate con molto interesse dai paesi imperialisti, preoccupati della perdita delle proprie posizioni di potere e determinati a camminare sulle teste dei popoli arabi per contendersi le risorse naturali e le quote di mercato ad esse collegate; così si spiega ad esempio l'interesse della Francia a capeggiare la guerra per essere la prima a spartirsi il bottino e di ridefinire il quadro complessivo dell'approvvigionamento energetico dell'Europa. Non a caso l'Italia, finora beneficiaria dei favori di Gheddafi, chiede che il controllo passi alla NATO; non a caso la Russia, grande fornitrice di petrolio e gas naturale, è contraria ad un intervento che rischia di produrre una riduzione del prezzo di tali risorse; non a caso la Germania, che dipende grandemente dalla Russia in fatto di energia, si è astenuta dall'intervenire in un conflitto dove non ha nulla da guadagnare.

Altro che missione di pace! Ci troviamo ancora una volta di fronte alla menzogna della “guerra umanitaria”, che costituisce il vero ostacolo all’autodeterminazione del popolo libico, un processo complesso che come tale può avvenire solo al di fuori di ogni ingerenza di altri stati nazionali e dei poteri economici che li muovono.

L´intervento militare delle potenze della NATO nel conflitto, a sostegno di una fazione (quella di Bengasi) contro l´altra fazione (quella di Gheddafi), conferma l'esigenza di una via d'uscita alla “falsa alternativa” fra Gheddafi e ribelli, una via d'uscita basata sull'internazionalismo, sulla solidarietà tra le classi sfruttate e sulla lotta per l'emancipazione globale dal giogo imperialista.

La Libia ha già conosciuto le efferatezze e le rapine del colonialismo di Italia, Francia e USA, che non sono certo cessate sotto Gheddafi, da anni ottimo interlocutore dell’imperialismo europeo, e anzi anche associato ad esso con i suoi investimenti.

In Italia il governo Berlusconi concede le basi sul nostro suolo e partecipa all’intervento militare diretto, aspirando a proporsi, pur con qualche improvvisazione, come avamposto imperialista nel Mediterraneo e come piattaforma per le dinamiche imperialistiche più complessive. E tutto questo con la vergognosa sollecitazione del Presidente della Repubblica, di tutta l’opposizione

Fermiamo questo nuovo bagno di sangue e questo ennesimo tradimento della Costituzione!

Venerdì ci attiveremo per far conoscere attraverso un volantinaggio nel centro cittadino le ragioni che sono dietro all’attacco militare sulla Libia, nell'intento di mobilitare tutte le forze popolari qui come altrove per determinare la cessazione dei bombardamenti, l'apertura di negoziati sotto la garanzia di paesi terzi, come quelli dell'America latina, già fautori di una proposta di mediazione, e per sostenere il diritto dei popoli arabi all'emancipazione ed all'autodeterminazione.

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