Interrotto il vicepresidente che chiede un minuto di raccoglimento per il cooperante ucciso a Gaza
"Atteggiamento indegno", commentano gli eletti della Federazione della Sinistra-Verdi
"In consiglio regionale stamattina ci è stato impedito di commemorare Vittorio Arrigoni", raccontano i consiglieri della Federazione della Sinistra-Verdi Monica Sgherri, Paolo Marini e Mauro Romanelli.
"All'inizio della seduta il presidente dell'assemblea ha reso due comunicazioni: prima la solidarietà ai due carabinieri picchiati nel grossetano, poi ha ricordato
con parole sentite la figura di Vittorio Arrigoni, ucciso nei giorni scorsi a Gaza. Nel momento in cui stava per celebrarsi il minuto di silenzio in memoria di Arrigoni, da noi in precedenza espressamente richiesto, esponenti del centro destra hanno interrotto il Presidente affermando voler uscire dall'aula e che comunque 'può bastare così' impedendo che il minuto di silenzio si tenesse".
"Siamo di fronte - proseguono Sgherri, Marini e Romanelli - ad un atteggiamento assolutamente indegno nonché assai poco rispettoso delle istituzioni. Sarà comunque nostro impegno portare avanti il ricordo di Vittorio e il suo messaggio profondamente umano di pace e giustizia, al di là della meschinità di questa destra, che ha avuto anche il coraggio di fare il conto dei minuti dedicati ai carabinieri e quelli dedicati ad Arrigoni, affermando che questi ultimi erano troppi. Non è questo il livello a cui noi vogliamo abbassarci e che merita questo consiglio regionale".
E così invece che un minuto di silenzio è diventato una caciara il tentativo di commemorazione. Monaci ha ricordato Arrigoni "barbaramente ucciso da un commando di ultraintegralisti là dove svolgeva la sua attività all'insegna della pace. Il consiglio toscano", ha aggiunto, "fa proprio il cordoglio e gli auspici del presidente Napolitano. Ad Arrigoni vanno la nostra riconoscenza e il nostro apprezzamento". Ma l'intervento di Monaci non è piaciuto al Pdl. "Ci uniamo al cordoglio", ha detto il consigliere Marco Taradash, "ma non tutta l'assemblea è d'accordo e si riconosce nel modo con cui lei ha rappresentato la realtà".
Tratto da repubblica.it
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