mercoledì 6 aprile 2011

Processo Brushwood - MA IN CHE MANI STIAMO !


Avete mai visto una scolaretta alle prese con l’interrogazione ? che dimentica le date, confonde i fatti, sbaglia i personaggi, non si rende conto del contesto del brano che sta leggendo ? dimostrando di avere solo una infarinatura di quello che avrebbe dovuto conoscere?

Bene, questa è l’idea che ha dato il P.M. del processo Brushwood Manuela Comodi nella requisitoria di ieri 5 aprile.

Ascoltatevi la registrazione dell’udienza per credere. La narrazione è stata da 2 e se fosse come a scuola e per ottenere una qualche condanna occorresse almeno la sufficienza sarebbe bocciata.

Il PM Manuela Comodi ha confuso i fatti, scambiato i documenti, le date, perso ripetutamente il filo del discorso, confuso quello che è accaduto a maggio con quello che è accaduto ad ottobre, Andrea con Damiano (ad un certo punto si è dimenticata che stava parlando di Damiano e in una sorta di transfert ha cominciato a parlare di Andrea), ha ripetuto vari “non mi ricordo” e ha corretto se stessa più volte, ha parlato di dichiarazioni di Dario al Tribunale della Libertà (quando il difensore di Dario ha ribadito che il ragazzo non ha fatto alcuna dichiarazione al Tribunale della Libertà), fino a che accortasi di essersi incartata e di non riuscire ad uscirne ha chiesto una sospensione dell’udienza.

Dopo la sosta ha motivato la richiesta di condanna per “associazione terrorista”ricordando tra l’altro che per questa accusa non è necessario neanche che siano stati commessi i reati.

Ha terminato poi in questo modo: “L’aggravante …. non c’è l’aggravante, per ora ho concluso”….. con una richiesta di condanna da caccia alle streghe: Michele 9 anni di carcere, Andrea 8 anni, Damiano 6 anni, Dario 6 anni.

L’avvocato di parte civile, cioè della Regione (in pratica la Lorenzetti), in un breve intervento di pochi minuti ( dopo le quattro ore circa della Comodi ) è riuscito a collezionare altri clamorosi errori, ha detto: “il giornale trovato sul posto dove è stato bruciato il caterpillar” confondendo l’episodio del Giro della Rocca con quello di Colle San Tommaso e a proposito dell’incendio dell’Ecomostro, ha parlato di incendio delle ore 11, quando invece il fatto è accaduto all’una e quindici di notte. Ha però concluso chiedendo 10.000 euro di risarcimento.

Tanta approssimazione non è tollerabile, occorre più serietà quando è in gioco la vita delle persone.

Ma si può, in particolare in un ruolo delicato come quello di Pubblico Ministero, presentarsi in queste condizioni all’atto della requisitoria finale ( che solleva più di un dubbio di credibilità su come si è lavorato su questa inchiesta ), e di fronte all’evidenza di ciò insistere a chiedere un pezzo di vita di 4 giovani studenti e lavoratori ?

Tornando al Pubblico Ministero e alla metafora scolastica, la Dottoressa Comodi è andata anche fuori tema. Lo ha spiegato il difensore di Dario parlando di “accanimento storico”. L’avvocato con estrema professionalità, accuratezza nei fatti e chiarezza espositiva, ha innanzitutto dimostrato come nel dibattimento non è emersa responsabilità alcuna del suo difeso nei fatti imputati, chiedendo l’assoluzione sia per l’accusa di associazione terrorista che per l’episodio specifico che gli è stato attribuito; quindi ha fatto chiarezza sul teorema terroristico del PM, quando, appunto, definendo: “accanimento storico” l’illegittimo utilizzo di fatti estranei al dibattimento, ha fatto chiarezza su come l’accusa ha introdotto elementi impropri ed esterni al processo, quindi non utilizzabili, nel tentativo di condizionarne l’esito.

COMITATO 23 OTTOBRE


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