lunedì 15 febbraio 2010

L'Aquila - Forzata per protesta la zona rossa

Il 18 febbraio annunciata mobilitazione contro la protezione civile Spa
15 / 2 / 2010

Domenica 14 febbraio circa trecento cittadini aquilani hanno forzato per protesta uno dei posti di blocco che impediscono l'accesso alla cosiddetta zona rossa.( guarda i video)

I manifestanti hanno protestato con cartelli con scritto 'Io non ridevo' e 'Riprendiamoci la nostra città' dopo la divulgazione delle intercettazioni relative all'inchiesta fiorentina sugli appalti del G8.

Il prossimo 18 febbraio si tornerà in piazza contro Bertolaso e la sua Spa. In piazza a Roma e in assemblea alla Sapineza.
Saranno i giudici a sanzionare le responsabilità penali, individuali, in capo a imprenditori, funzionari della Protezione civile e a Guido Bertolaso. Ma le vicende venute a galla in questi giorni sbattono in faccia finalmente a tutti le storture e i danni che il sistema Bertolaso sta creando a L’Aquila e in tutto il paese e che cercano il loro naturale sbocco nella creazione di un Protezione civile Spa

Il comitato cittadino 3e32 ha costantemente denunciato a L’Aquila sin da Aprile una totale mancanza di trasparenza e quindi di partecipazione da parte delle popolazioni locali nel dopo terremoto. Per questo le parole ascoltate ieri dei veri sciacalli che al telefono se la ridono già la mattina del 6 Aprile purtroppo non ci hanno sorpresi. Ci sembrano corrispondere alla gestione dell’emergenza che abbiamo vissuto, basata sul controllo centrale, sulla creazione di disgregazione sociale, sull’opacità nella gestione di super-appalti in cui imprenditori senza scrupoli sono i primi ad inserirsi ed infine sull’annientamento delle procedure democratiche.

Noi lo diciamo da quel 15 Aprile in cui per la prima volta ci riunimmo come comitato e si creò lo slogan oggi più che mai attuale: FORTI E GENTILI SI, FESSI NO.

Ci spiace dover constatare così presto di aver avuto ragione come ci dispiace il silenzio e la sottomissione dimostrata dalle amministrazioni locali a riguardo, per tutto questo tempo.

Con la gestione di Guido Bertolaso la Protezione civile italiana è stata snaturata. Bertolaso ha abbandonato la previsione e prevenzione delle calamità naturali, come dimostrano le stragi ampiamente prevedibili di L’Aquila e Messina; ha messo in un angolo le componenti fondamentali della Protezione civile: volontari, vigili del fuoco, enti locali.

Per questo, ben prima degli scandali di cui parlano i giornali, Bertolaso si deve dimettere. E il governo deve abbandonare il proposito di far approvare il decreto sulla Protezione civile Spa. Contro questo provvedimento sono mobilitati sindacati, associazioni, partiti, movimenti e comitati che hanno sottoscritto l’appello di www.osservatoriocivile.org. E che il 18 febbraio, alle 10.00, saranno a piazza Montecitorio per dire no all’approvazione della Bertolaso Spa. Nella stessa giornata, alle 15,30, nella facoltà di Scienze Politiche della Sapienza, si svolgerà un’assemblea di tutte le realtà che hanno sottoscritto l’appello.

Nessun commento:

visitatori