lunedì 2 agosto 2010

Raúl Castro: le riforme necessarie all'economia cubana

Questa è la traduzione del discorso del Presidente cubano Raúl Castro all’Assemblea Nazionale del Poder Popular. A differenza del discorso ufficiale del vicepresidente Machado Ventura a Santa Clara in occasione delle celebrazioni del 26 luglio (che riportiamo nella categoria Anniversari), il presidente si sofferma molto più approfonditamente sulle misure di politica economica che verranno attuate dal governo cubano. Tutti coloro che seguono il dibattito politico nell’isola saranno interessati. (red.) 2 agosto 2010

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Discorso pronunciato dal Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, nel Quinto Periodo Ordinario di Sessioni della VII Legislatura dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, nel Palazzo delle Convenzioni, il 1º di agosto del 2010, “Anno 52 della Revolución”.

fidel_raul_castroCari compagne e compagni:

Questa sessione dell’Assembea Nazionale ha approvato due importanti strumenti giuridici, la Legge di modifica dell’attuale Suddivisione Politico-Amministrativa e il Codice di Sicurezza Stradale.

Le modifiche alla Suddivisione Politico-Amministrativa sono state ampliamente diffuse dalla nostra stampa e discusse nei mesi passati nei territori coinvolti, così come negli ambiti corrispondenti del Partito, del Governo e dello Stato, cosa che mi permette di non entrare nei dettagli, ma solo sottolineare che il suo proposito principale è di elevare l’assistenza alla popolazione tramite un’organizzazione più funzionale e razionale dell’amministrazione e del Governo. Con questo inoltre stiamo concretizzando gli accordi adottati da successivi congressi del Partito sulla necessità che, trascorso un periodo di prova, la Divisione Político-Amministrativa sia sottoposta ad analisi per adattarla alle condizioni esistenti.

Le nuove province Artemisa e Mayabeque nasceranno il 1º gennaio 2011 senza ripetere gli errori che hanno accompagnato il lavoro degli organi locali del Poder Popular, nel quadro di una concezione di risparmio e di uso razionale di tutte le risorse, in particolare con organici adatti alle loro funzioni e una chiara delimitazione di competenze nelle interrelazioni con gli organismi dell’amministrazione centrale dello Stato, le imprese nazionali e le organizzazioni politiche e di massa.

Da parte sua il Codice di Sicurezza Stradale, la cui approvazione avevamo rimandato nella sessione precedente per approfondire il suo contenuto, conciliare le discrepanze allora esistenti e avanzare nell’elaborazione delle disposizioni complementari, costituisce un contributo alla crescita della disciplina sociale e la preservazione della vita umana, così come la riduzione di rilevanti perdite economiche.

Passando ad altri temi, non mi sono estranee le aspettative che logicamente suscitano i discorsi in occasione del 26 luglio e nel Parlamento. Alcuni si sono sorpresi del fatto che nell’evento centrale di Santa Clara abbia parlato il compagno Machado Ventura, un magnifico discorso sicuramente.

È vero che dal trionfo della Revolución ad oggi questo compito era sempre spettato al compagno Fidel e in qualche occasione a me, ma l’importante non è l’oratore, ma il contenuto di questo intervento, che esprime l’opinione collegiale della direzione del Partito e dello Stato sulle questioni più rilevanti da affrontare a livello nazionale.

Varie agenzie di stampa e sedicenti “analisti” del tema Cuba, hanno dedicato nei giorni precedenti e successivi all’evento del 26 luglio innumerevoli notizie e articoli nei quali, mal interpretando la nostra realtà, anticipavano con clamore l’annuncio di presunte riforme nel nostro sistema economico e sociale e l’applicazione di ricette capitaliste per stimolare l’economia; alcuni addirittura si sono azzardati a descrivere l’esistenza di una lotta tra tendenze nella Direzione della Revolución e tutti sono d’accordo nel richiederci cambiamenti più rapidi e profondi nell’ottica di smantellare il socialismo.

Osservando freddamente queste campagne di stampa resta comunque evidente il fatto che quasi tutte le agenzie sono guidate dallo stesso filo conduttore. Non mi riferisco ai giornalisti, obbligati a sottomettersi alla linea editoriale che gli tracciano ed esigono i consorzi mediatici su Cuba, anche se a volte utilizzano le stesse frasi e aggettivi prefabbricati. Non di rado paragrafi interi identici, indipendentemente dal fatto che siano di una regione del mondo o di un’altra.
Con l’esperienza acquisita in più di 55 anni di lotta rivoluzionaria, sembra proprio che non stiamo andando così male, né che la disperazione e la frustrazione siano i nostri compagni di viaggio. Se ci elogiassero allora sì avremmo motivi per preoccuparci.

Come ha affermato il compagno Machado lo scorso 26 luglio, cito: “proseguiremo con senso di responsabilità, passo dopo passo, al ritmo che sceglieremo noi, senza improvvisazioni né eccessive accelerazioni, per non sbagliare e lasciarci definitivamente alle spalle errori o misure che non si adattano alle condizioni attuali” (fine della citazione).
L’unità tra i rivoluzionari e nella direzione della Rivoluzione e la maggioranza del popolo è la nostra più importante arma strategica, quella che ci ha permesso di arrivare fin qui e di continuare in futuro a perfezionare il socialismo.

Anche se ai nemici dispiacerà, la nostra unità è oggi più solida che mai, non è frutto della falsa unanimità o di una simulazione opportunista, l’unità non esclude le divergenze oneste, ma presuppone la discussione di idee diverse, ma con gli stessi propositi finali di giustizia sociale e di sovranità nazionale, cosa che ci permetterà sempre di arrivare alle decisioni migliori.

L’unità si semina e si raccoglie nella più ampia democrazia socialista e nella discussione aperta di tutti i temi, per quanto delicati siano, con il popolo.

Parlando di temi delicati, devo informarvi che dopo mesi di studio nell’ambito dell’attualizzazione del modello economico cubano, il Consiglio dei Ministri nella sua ultima riunione, effettuata nei giorni 16 e 17 luglio, con la partecipazione dei Vicepresidenti del Consiglio di Stato, di altri membri dell’Ufficio Politico e del Segretariato del Comitato Centrale, dei primi segretari dei comitati provinciali del Partito e dei presidenti dei consigli dell’ amministrazione provinciale, oltre ai quadri centrali della CTC, ad altre organizzazioni di massa e la UJC e alti funzionari degli organismi, ha concordato un insieme di provvedimenti per attuare, per tappe successive, la riduzione degli organici considerevolmente esuberanti nel settore statale.

In una prima fase, che pianifichiamo di terminare nel primo trimestre del prossimo anno, verrà modificato il trattamento di lavoro e salariale ai lavoratori disponibili che si trovino in temporanea sospensione di un gruppo di organismi dell’amministrazione centrale dello Stato, eliminando gli approcci paternalisti che disincentivano la necessità di lavorare per vivere e in questo modo ridurre le spese improduttive, che comporta la remunerazione egualitaria indipendentemente dagli anni di anzianità, di una garanzia salariale per lunghi periodi a persone che non lavorano.

Il successo di questo processo dipenderà in buona misura dai presupposti politici che dobbiamo assicurare, sotto la direzione del Partito e con la partecipazione attiva della Centrale dei Lavoratori di Cuba e delle organizzazioni sindacali. È necessario creare un clima di trasparenza e dialogo dove sia primaria l’informazione opportuna e trasparente ai lavoratori, nel quale le decisioni siano condivise adeguatamente e si creino le condizioni organizzative richieste.

La stretta osservanza del principio di idoneità dimostrata nel momento di determinare chi merita il miglior diritto di occupare un posto, deve contribuire a evitare qualsiasi manifestazione di favoritismo, così come di discriminazione di genere o di altro tipo, che devono essere contrastate con la massima fermezza.

Il Consiglio dei Ministri ha concordato inoltre di ampliare l’esercizio del lavoro autonomo e il suo utilizzo come un’alternativa di lavoro in più per i lavoratori in esubero, eliminando varie proibizioni in vigore per la concessione di nuove licenze e la commercializzazione di alcune produzioni, flessibilizzando la contrattazione della forza lavoro. A suo tempo, nella citata riunione dei menzionati giorni 16 e 17 luglio, è stata approvata l’applicazione di un regime tributario per il lavoro autonomo che risponda al nuovo scenario economico e garantisce che chi si integra in queste attività contribuisca alla sicurezza sociale, paghi le imposte sulle entrate personali e le vendite; e quelli che assumano lavoratori paghino il tributo per l’utilizzo della forza lavoro.

Prossimamente si terrà una riunione plenaria allargata del Consiglio Nazionale della Centrale dei Lavoratori di Cuba dove affronteremo in dettaglio con i principali dirigenti operai queste importanti decisioni, che costituscono di per sé un cambiamento strutturale e di concetto nell’ interesse di preservare e sviluppare il nostro sistema sociale e renderlo sostenibile per il futuro, in modo da rispettare il mandato del popolo di Cuba, previsto nella Costituzione della Repubblica, per cui il carattere socialista e il sistema politico e sociale in essa contenuti sono irrevocabili (Applausi).
Non abbiamo dubbi che per la concretizzazione di queste misure conteremo sull’appoggio decisivo della classe operaia, che insieme ai contadini e al resto dei settori sociali comprende che senza un aumento dell’efficienza e dellla produttività è impossibile aumentare i salari, incrementare le esportazioni e sostituire le importazioni, crescere nella produzione di alimenti e in definitiva sostenere le enormi spese sociali proprie del nostro sistema socialista, sfera nella quale pure abbiamo il dovere di essere razionali, risparmiando molto di più senza sacrificare la qualità.

Inoltre penso che a nessuno sfugga il fondamentale contributo al miglioramento della disciplina sociale e lavorativa che deriva dall’applicazione di queste misure.

Attuando questi accordi, partiamo dal fatto che nessuno rimarrà abbandonato a se stesso, lo Stato Socialista fornirà l’appoggio necessario per una vita dignitosa, tramite il sistema di assistenza sociale, a coloro che davvero non siano in grado di lavorare e siano l’unico sostentamento delle loro famiglie. Bisogna cancellare per sempre la nozione che Cuba sia l’unico Paese del mondo nel quale si può vivere senza lavorare.

Allo stesso modo abbiamo progredito negli studi da parte della Comissione di Politica Economica del Sesto Congresso del Partito e funzionano ininterrottamente i diversi gruppi di lavoro creati per l’elaborazione di proposte, che verranno preventivamente analizzate con i militanti del partito e la popolazione nel suo insieme.

In mezzo all’avversa congiuntura economica internazionale e alla sua inevitabile incidenza nel nostro Paese, nelle stime del primo semestre si apprezzano risultati incoraggianti nell’economia nazionale, nonostante il mancato rispetto del piano dello zucchero e di altre produzioni agricole e dell’allevamento a causa di errori di direzione e anche per gli effetti della siccità.
Aumentano gli arrivi di visitatori stranieri, si rispetta la produzione petrolifera; si mantiene, e si migliora anche, l’equilibrio monetario interno, la produttività del lavoro mostra un ritmo superiore al salario medio, obiettivo che non veniva raggiunto da diversi anni, crescono moderatamente le esportazioni e si riduce il consumo di risorse energetiche, sulla base del riordino dei trasporti e per l’effetto di altre misure di risparmio.
Il consumo di elettricità mostra risultati positivi nel settore statale, a differenza diquello residenziale dove cresce più del previsto.

Esattamente un anno fa ho fatto riferimento alle restrizioni finanziarie estere che affrontavamo a causa dell’accumulo di impegni di pagamento e la necessità di portare a termine la rinegoziazione di debiti. Oggi posso informarvi che grazie alla fiducia e alla comprensione della maggioranza dei nostri creditori, abbiamo raggiunto alcuni progressi nella proroga delle obbligazioni, che abbiamo la fera volontà di onorare alle nuove scadenze concordate. Inoltre le sospensioni di trasferimenti a fornitori all’estero, accumulatesi in quel momento, sono oggi appena un terzo di un anno fa e, come esempio di sicurezza del Paese sono aumentati i depositi stranieri nelle banche cubane.

Devo riferirmi a un altro tema di attualità. Per decisione sovrana e nello stretto rispetto delle nostre leggi, in questi giorni è stata portata a termine la scarcerazione e l’uscita dal Paese dei primi 21 detenuti controrivoluzionari dei 53 condannati nel 2003 per delitti contro la sicurezza dello Stato. Precedentemente, a partire dal 2004, erano state concesse misure alternative alla carcerazione ad altri 22 condannati nello stesso processo. Bisogna ricordare che nessuno di questi cittadini è stato condannato per le sue idee, come hanno cercato di far credere le brutali campagne di discredito contro Cuba in diverse regioni del mondo.

Come si è dimostrato in modo irrefutabile al momento delle interrogazioni processuali, tutti avevano commesso delitti previsti e sanzionati dalle nostre leggi, agendo al servizio del governo degli Stati Uniti e della sua politica di blocco e sovversione.

Non si deve dimenticare che in quei momenti -2003-, l’allora presidente George W. Bush, ubriacato dalle apparenti vittorie nelle guerre dell’Iraq e dell’Afghanistan, proclamava il “cambiamento di regime” a Cuba e minacciava direttamente la nostra sicurezza nazionale, arrivando anche a designare pubblicamente un funzionario esecutivo per amministrare il Paese dopo che fosse occupato, come avevano appena fatto in Iraq. Di conseguenza vennero forgiati decine di piani di destabilzizazione interna e di sequestro di aerei e navi che dovemmo contrastare con la massima fermezza, basandoci sullo stretto rispetto della legge.

La Revolución può essere generosa perché è forte, la sua forza è radicata nell’appoggio maggioritario del popolo che ha saputo resistere a tanti anni de aggressioni e sacrifici, per questo non è superfluo ripetere che non ci sarà impunità per i nemici della Patria, per coloro che cerchino di mettere in pericolo la nostra indipendenza (Applausi).

Nessuno deve sbagliarsi. La difesa delle nostre sacre conquiste, delle nostre strade e piazze, continuerà ad essere il primo dovere dei rivoluzionari che non possiamo privare di questo diritto (Applausi prolungati).

Tra parentesi possiamo rilevare che il povero funzionario esecutivo designato da George W. Bush è rimasto disoccupato (Risate).
In quanto a Cuba e agli Stati Uniti, in sostanza nulla è cambiato; i nostri valorosi Cinque Eroi continuano a soffrire un’ingiusta prigionia e maltrattamenti, come la crudeltà che si sta commettendo attualmente con il compagno Gerardo Hernández Nordelo, condannata da questa Assemblea. Anche se c’è meno retorica e si tengono occasionali conversazioni bilaterali su temi specifici e limitati, in realtà il blocco si continua ad applicare e noi continueremo ad agire con la serenità e la pazienza che abbiamo imparato in più di mezzo secolo.
A noi rivoluzionari cubani le difficoltà non ci tolgono il sonno, la nostra unica strada è proseguire la lotta con ottimismo e con l’incrollabile fede nella vittoria.

Molte grazie (Ovazione).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Perche non:)

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