domenica 2 gennaio 2011

La seconda vita del compagno Zampagna


Alla notizia dell’autopensionamento, i ragazzi della «Primidellastrada» di Terni hanno contattato l’ariete Zampagna, dopo 15 anni, 600 partite e 200 e passa gol tra i professionisti (spalmati su Triestina, Arezzo, Catania, Brescello, Perugia, Cosenza, Siena, Messina, Ternana, Atalanta, Vicenza), gli hanno chiesto una mano e l’hanno ottenuta. Riccardo torna a sgranchirsi le gambe nel campo dove ha imparato a tirare i primi calci e dove tanti anni fa, suo padre Ettore, un operaio delle acciaierie, lo aveva accompagnato per la prima volta a vedere una partita, spalancandogli un mondo e un destino diverso dal suo, fatto di turni e fatica, quel po’ di soldi per costruire una casa e mantenere una bella famiglia. Papà Ettore, come Riccardo d’altronde, era sempre rimasto tifoso della Ternana, ma allo stadio guardava le Fere mentre cuore e orecchi erano sintonizzati sulla radiolina che dava notizia dei gol del figlio.

Pensionato a 36 anni, non è male: «Il calcio che ho lasciato, dico la verità, non mi manca per niente. Certo, è un lavoro, sei sottoposto a uno stress gigantesco, mentre qui si ride e si scherza.
Condivido il progetto dei ragazzi e mi sono messo a disposizione, ho sempre dialogato molto con gli ultras e mi sono convinto che è un mondo raccontato spesso in maniera distorta. C’è molto del buono in questo fenomeno, ma già lo sapevo avendone fatto parte nella mia prima vita». Mai nascosto le simpatie politiche, Riccardo. Una domenica a Livorno, mentre militava con il Messina, scende in campo prima della partita, per assaggiare il campo. I tifosi toscani lo chiamano e iniziano a parlare un po’ di tutto, guerra, politica, repressione. Gli chiedono un gesto di saluto, al momento dell’inizio gara.
Cosa che puntualmente lui fa: alzando il pugno chiuso. Multa di 10 mila euro, i tifosi del Livorno si offrono di fare una colletta, lui si oppone e paga, benché nessuna foto o telecamera avesse ripreso il gesto.


Luca Cardinalini

tratto da Il Manifesto del 19 dicembre 2010



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