domenica 2 gennaio 2011

I problemi interni di Forza Nuova tornano a galla con l'usicta di Caratossidis. ·


La scissione dell’ex coordinatore nazionale Paolo Caratossidis, tra sbandamenti, confusione politica e insulti. Forza nuova ancora più isolata a Milano dopo il tentativo di aprire una nuova sede mentre precipita la sua crisi a livello nazionale.


In occasione del tentativo, il 18 dicembre scorso, di apertura della nuova sede di Forza nuova in corso Buenos Aires si sono consumati ulteriori e significativi strappi nell’estrema destra milanese.
Come noto, utilizzando l’esposizione mediatica ttorno a questa vicenda, Roberto Fiore ha pensato bene di annunciare che nelle prossime elezioni amministrative Forza nuova correrà con proprie liste. Un passo che ha spiazzato sia i “padrini” del Popolo della libertà accorsi a sostenere i suoi “diritti” (Roberta Capotosti e Marco Osnato), sia i dirigenti delle altre formazioni neofasciste milanesi venuti a manifestare la propria solidarietà.
Da qui l’invio, già il giorno dopo, di una lettera “riservata” a Forza nuova, firmata dal Coordinamento dei camerati, una specie di asse trasversale neofascista fra tutte le destre, in cui, dopo aver sottolineato come “dirigenti e militanti del Popolo della libertà, della Lega nord, de La Destra, della Fiamma tricolore, di Destra per Milano, di Fiamma futura, di Lealtà e azione e di Casa Pound”, proprio nel momento in cui si erano posti “al fianco di Forza nuova per difendere il suo sacrosanto diritto ad avere legalmente pacificamente una sede”, Roberto Fiore e Forza nuova avessero “strumentalizzato questa mobilitazione (e la nostra presenza) per propagandare la propria lista alle prossime elezioni comunali di Milano. Lista che, nessuna delle sigle sopraccitate, ha intenzione di sostenere e di votare”. A firmare la lettera, a nome del Coordinamento, Vincenzo Forte (La Destra), Domenico Leccisi (il figlio del trafugatore della salma di Mussolini nel 1946 dal cimitero Maggiore, ora nella Fiamma tricolore) e Piero Porciani (Pdl).
Roberto Fiore già in precedenza non godeva di grande considerazione nell’estrema destra milanese, uno dei motivi della mancata partecipazione il maggio scorso delle altre sigle al comizio di Forza nuova in piazza Aspromonte, ora, dopo questa uscita, la sua credibilità è decisamente precipitata. Forza nuova, dal canto suo, è attanagliata da una crisi profonda che cerca in ogni modo, anche goffamente, di nascondere. Le divisioni covano da tempo e riguardano principalmente il rapporto con Silvio Berlusconi in vista di possibili elezioni anticipate. Un nodo che ha già portato a fuoriuscite dal partito, in dissenso con l’intenzione di Fiore di raggiungere un accordo di desistenza con il Pdl: un eletto in cambio della non presentazione (si è fatto il nome del fratello di Roberto Fiore, l’avvocato Stefano).
Pochi giorni fa una sezione di Roma è ufficialmente uscita costituendosi in “Comunità militante autonoma”. A ciò si è aggiunga la ben più grave scissione operata dall’ex coordinatore della segreteria nazionale Paolo Caratossidis a seguito di una feroce polemica interna, condotta attraverso alcuni blog, che ha letteralmente scosso i vertici di Forza nuova. A iniziarla su Vivamafarka e altri siti lo stesso Paolo Caratossidis che prendendo spunto dalle manifestazioni studentesche contro la riforma Gelmini, così si esprimeva: “Il 14 dicembre a Roma non ci sono stati quattro teppisti dei centri sociali ad assediare il centro storico per ore. No, non ci sono stati violenti autonomi… a fare gli scontri con le forze dell’ordine si sono visti ragazzini incensurati di 18 anni, ricercatori universitari, ragazze, metalmeccanici in cassaintegrazione con tuta da lavoro, ed anche molti figli di papà candidati figli di nessuno… Si prospetta una sfida interessante. C’è una scelta di campo da fare, è inequivoca, evidente. Bisogna stare con chi lotta, perché chi lotta oggi può avere l’obiettivo di fondo che ha un potenziale rivoluzionario. Abbattere il sistema capitalistico… È importante ora capire con chi dobbiamo stare, uscire dalla gabbia per nulla dorata in cui ci autoemarginiamo”.
La discussione è subito degenerata, due gruppi di forzanovisti, pro e contro Caratossidis, si sono ripetutamente insultati e minacciati (Duilio Canu ha anche accusato Caratossidis di comportamenti “femminei”), al punto che alcuni forum hanno deciso di chiudere un confronto così duro. Tra gli altri quello sempre così disponibile di Ugo Maria Tassinari (http://fascinazione.blospot.com/). Con uscita del gruppo di Caratossidis se ne andrebbe gran parte della base militante del Triveneto. Un duro colpo.

Fonte: Osservatrio Democratico sulle Nuove Destre

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