venerdì 11 febbraio 2011

Giorno del ricordo o dell’oblio?

foibe2Il Governo Berlusconi, pure blindato nel Palazzo per ripararsi dai continui scandali che lo investono, non smette di attaccare l’antifascismo, i lavoratori e le loro condizioni (di vita, di lavoro, di reddito, ecc.), la Resistenza, la Costituzione e di falsificare storia e realtà.

Un atteggiamento in linea con l’attacco alla Resistenza e ai Partigiani, avvenuto negli ultimi 20 anni con pubblicazioni che ribaltano la verità storica e legittimano il fascismo, di cui vengono occultati i crimini contro l’umanità; la persecuzione degli Ebrei, degli omosessuali, degli zingari, degli antifascisti, dei Testimoni di Geova; il loro avvio alla morte nei campi di sterminio nazisti.

Per anni sui banchi di scuola ci hanno insegnato che la presenza delle truppe fasciste nei Balcani o in Grecia o in Africa, durante le invasioni coloniali e quelle della seconda guerra mondiale, era una missione umanitaria, ma la “brava gente” in camicia nera, agli ordini di criminali in uniforme da ufficiali, ne ha combinate di tutti i colori, fino alla deportazione in massa della popolazione civile e all’utilizzo di gas letali su villaggi, paesi, città.

E poi, a guerra finita e a Liberazione avvenuta a opera dei Partigiani, è rimasta in vigore gran parte della legislazione fascista; le amministrazioni statali (in particolare le forze armate, la polizia, l’arma dei carabinieri) sono rimaste in mano a personale fascista di alto grado; la legge di amnistia, promossa improvvidamente nel 1946 dal ministro della giustizia, che pure era di parte comunista, e gestita da tribunali zeppi di magistrati fascisti, ha cancellato i reati commessi da migliaia di criminali fascisti e li ha avviati a riorganizzarsi in tutti gli ambiti sociali e istituzionali.

In “compenso”, quella magistratura ha condannato a pene durissime centinaia di partigiani per le loro azioni di resistenza, fatte passare per “regolamento di conti personali”, e migliaia di lavoratori, “colpevoli” di scioperi, di proteste sociali, di lotte per la democrazia: tutti episodi, tra l’altro, ferocemente trattati sulle piazze col piombo omicida delle “forze dell’ordine”.

Il 10 febbraio è stato istituito come giorno delle foibe, detto anche del ricordo, nel 2004 dal governo di destra, per ricordare strumentalmente gli Italiani uccisi dai partigiani jugoslavi nelle cavità carsiche chiamate foibe, facendone una specie di contraltare al 27 gennaio, istituito nel 2000 dal governo di centro-sinistra come “giorno della memoria” dei crimini contro l’umanità perpetrati da fascismo e nazismo, in particolare durante la guerra.

“Giorno del ricordo”, dunque, come vergognoso tentativo di far calare l’oblio su nazismo e fascismo, comprese la pulizia etnica e la deportazione della minoranza slovena residente da sempre nei territori italiani di confine tra Italia e Slovenia, compresa l’occupazione della stessa Slovenia e della Croazia,con lo sterminio di massa di quelle popolazioni.

Fu l’odio accumulato da quei popoli contro i crimini del fascismo a scatenare la vicenda delle foibe(video), nelle quali furono precipitate a morire centinaia (non migliaia, come grida la menzogna degli “storici” fascisti) di Italiani, in maggioranza colpevoli delle infamie fasciste, in parte civili innocenti, ma “colpevoli” di essere Italiani.

Chi oggi tenta di cancellare la memoria storica del fascismo, intende ripraticarne il progetto politico-sociale, a cui gli antifascisti hanno il compito civile di opporsi con forza.

Video: I massacri commessi dall'esercito fascista italiano in Jugoslavia

Coordinamento antifascista antirazzista - Pisa

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