lunedì 28 febbraio 2011

Chiudere i C.I.E, non chiudere gli occhi.


In un’intervista al Tg di qualche giorno fa, un marinaio disse “ce ne stiamo qui a presidiare il porto, potrebbero rubare le nostre barche per organizzare i viaggi. Qui arrivano con gli elicotteri e in inglese ci chiedono di vendergli le barche. A me hanno offerto 35000 euro.”

Chi arriva con l’elicottero? Chi ruba le barche?

Colui che offre l’ambito sogno di libertà, autodeterminazione, soldi facili e bella vita. Vorrei vedere chi non lo inseguirebbe, magari dopo una vita d’oppressione e repressione, dopo aver lottato a lungo per una vita migliore, dopo che qualcuno t’ha mostrato un latente stile di vita fatto di felicità ed egoismo?!

Così paghi e speri di arrivare presto, di non morire di fame, di sete o annegato, di trovarti accolto ed inserito una volta raggiunta la terra ferma di là, oltre il mare. Tu scappi da un paese che non ti considera essere umano(una merda) per tentar di rifugiarti in un paese che continuerà a considerarti una non persona (merda), ma nel mezzo c’è la tragedia (merda) vera e propria.

C’è la Fortezza Europa, che con i suoi confini inespugnabili, annuncia e denuncia “l’attacco dal mare”, schiera i suoi migliori cecchini, alza il ponte levatoio e versa olio bollente sui suoi “attaccanti”.

Sorvegliamo e schediamo barchette in acque internazionali (dicendo che li assistiamo e li aiutiamo a portarli a riva), li fotografiamo, impietosiamo l’opinione pubblica con foto di bambini e donne incinta (quale mostro ha permesso che salissero su quelle barche?dicono ai Tg), li rinchiudiamo nei nostri lager e lì li lasciamo marcire in attesa del prossimo volo per casa loro.

Ma quali lager? Dirà qualcuno.. voi politici e giornalisti chiamateli pure C.I.E, C.A.R.A, VILLAGGIO della SOLIDARIETA’, io continuerò a chiamarli lager. Non potete chiamarlo centro d’accoglienza quando per definizione sono centri d’identificazione ed espulsione.

Nei C.I.E lavorano Croce Rossa, Polizia, Carabinieri, Preti ed eroi di un’Italia che stupra, violenta, seda i detenuti con psicofarmaci a qualunque ora del giorno senza prescrizione o visita medica,che offre loro cibo scaduto o intriso di benzodiazepine(tutti casi pubblicamente denunciati), non ci sono diritti e l’unico dovere che hanno i reclusi è assistere in silenzio al ritorno a casa dopo mesi trascorsi in una cella solo perché non hanno quel maledetto pezzo di carta che parla di loro.

Il tutto in tacito assenso, con ingenti finanziamenti pubblici, retto da commoventi immagini del politico di turno.

Oggi che questi lager scoppiano, che sempre più migranti attraccano sulle sponde di quest’Italia marcia, se ne sente parlare: la situazione è sfuggita di mano, mentre eravamo tutti intenti a seguire le scappatelle del Premier e l’eterno Festival di Sanremo, non ci siamo accorti che di là del mare scoppiava la rivolta.

Le dittature pesano, soffocano, la mancanza di lavoro, la precarietà e la povertà sociale han raggiunto livelli insostenibili, ci si autorganizza, si scende in piazza, si grida. La collera si espande e svela ad ognuno il destino comune di miseria ed oppressione. Ci si organizza , forse è arrivato il momento, è possibile realizzare l'impossibile: mandare tutti via, Raiss, sbirri e apparati istituzionali che per decenni hanno solo gestito la povertà per garantire la ricchezza e gli interessi di pochi con carcere, tortura e censura per tutti, si lanciano pietre contro coloro che han sempre tenuto il grilletto puntato contro di te, soprattutto adesso che quel grilletto l’han premuto e bombardato con i Caccia. In meno di due mesi dall’inizio delle rivolte nel bacino sud-est del mediterraneo le vittime superano il migliaio e qualcuno di loro tenta la fuga, verso il “nuovo sole”.

“E’ emergenza!”gridano, così tutte le belle facce da Parlamento. L’emergenza è infinita, l’emergenza è il nuovo sistema di governo dei flussi migratori, assimilati a catastrofi e fenomeni naturali: “è come il terremoto in Abruzzo” - annuncia da subito Maroni - quindi spazio alla protezione civile, alla riapertura del C.I.E di Lampedusa, ai poteri speciali, a un contingente di 200 soldati e a un nuovo ruolo, operativo, di Frontex, l’Agenzia europea delle frontiere. Tutti si appellano a Lui, il Dio Denaro, re indiscusso della Fortezza Europa, chiedono consigli, ma ancor prima interventi. Il Buon re offre subito loro una mano: il suo esercito più forte difenderà il castello. Frontex scende in campo. Schiera i suoi militari, i suoi migliori aguzzini, mette a disposizione parte della sua flotta e due aerei. Più nessuno tenterà di attaccarci di nuovo: l’Italia è salva, l’Europa pure.

Chi già è dentro dopo un po’ di tortura tornerà a casa, magari non la sua perché l’aereo non lo porterà di certo al suo paese.

E noi vivremo felici e contenti.. sembra solo una bella storia.

Immigrati non lasciateci soli con gli italiani, alla vostra rivolta la nostra solidarietà.

(FRONTEX Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea, ha il compito di coordinare la cooperazione operativa tra gli Stati membri in materia di gestione delle frontiere esterne; assistere gli Stati membri nella formazione di guardie nazionali di confine, anche elaborando norme comuni in materia di formazione; preparare analisi dei rischi; seguire l’evoluzione delle ricerche in materia di controllo e sorveglianza delle frontiere esterne; aiutare gli Stati membri che devono affrontare circostanze tali da richiedere un’assistenza tecnica e operativa rafforzata alle frontiere esterne; fornire agli Stati membri il sostegno necessario per organizzare operazioni di rimpatrio congiunte. Fonte www. europa.eu)


Csa Germinal Cimarelli

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