
Bologna - Un arresto domiciliare e molti obblighi di firma per 7 attivisti bolognesi.
Questa mattina un'operazione di polizia ha visto, ad un anno di distanza, la consegna di atti restrittivi della libertà personale a molti attivisti dell'Onda bolognese. Un attivista è sottoposto agli arresti domiciliari, mente altri sono stati colpiti da obbligo di firma. L'ordinanza è stata firmata dal Pm Luca Tampieri.
I fatti contestati si riferiscono alla manifestazione organizzata dall'Onda bolognese il 29 settembre 2009 contro la presenza intollerabile del Ministro dell'Interno Maroni, persecutore dei diritti dei migranti. Quel giorno tantissimi e tantissime antirazzisti/e andarono a contestare la presenza in zona universitaria di quello che era ed è tuttora uno dei personaggi-simbolo del governo Berlusconi fatto di razzismo e respingimenti.
Quel giorno furono portati in piazza canotti, salvagenti e materassini per respingere Maroni: una modalità per dire 'no' ai respingimenti di extracomunitari su cui la Lega fonda gran parte delle sue politiche xenofobe. Quella mattina, durante il corteo partito da piazza Verdi e arrivato in via Castiglione, lo slogan fu "Siamo tutti clandestini".Le misure si riferiscono ai momenti di tensione scatenatisi tra i manifestanti e le forze dell'ordine all'incrocio tra via Santo Stefano e via Cartoleria.
Solidarietà a tutti gli indagati da parte di Infoaut.
Il comunicato di solidarietà del CUA
Il comunicato di solidarietà di Bartleby
Altro:
Il comunicato di solidarietà del Collettivo Universitario Autonomo di Torino
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